L’Istat ci fa sapere che la fiducia dei consumatori (nonché quella delle imprese anche se più lieve) è in calo (1). Dopo che l’anno scorso, abituatici a convivere col covid, la fiducia era ripresa e nel nuovo anno fino a giugno si era stabilizzata, da luglio, fino all’exploit id oggi con 4,7 punti in più (da 94,8 a 90,1), il livello più basso da maggio 2013.
Sarà un caso… ma a luglio è caduto il governo di semi-unità nazionale col premier Mario Draghi, è cominciata la campagna elettorale che ci ha portato alle elezioni scorse con l’affermazione della destra e, in questi giorni, la formazione del governo Meloni.
Sicuramente è presto per dire se gli italiani hanno fiducia in questo governo, ma sicuramente i dati Istat ci dicono che non hanno avuto fiducia in seguito alla caduta del governo e in quanto hanno ascoltato in campagna elettorale. Sembra proprio il caso di dire che la fiducia economica sia stata condizionata da quella delle capacità e possibilità di chi si proponeva a gestire un Paese ancora col covid, crisi energetica e crisi bellica. La sfiducia è decisamente pesante perché riguarda essenzialmente la propria capacità di risparmiare e l’acquisto di beni durevoli, due aspetti di stabilità nel tempo che caratterizzano le attività economiche delle famiglie e dei singoli consumatori.
Non possiamo fare altro che aspettare le attività del governo, a partire – sembra – dall’aumento della soglia massima per i pagamenti in contanti, che dovrebbe essere portata da 2 a 10mila euro: segnale, a nostro avviso, che si sta incentivando i consumatori a continuare ad arrangiarsi anche più di prima eludendo le responsabilità civiche ed economiche (2)
1 – https://www.aduc.it/notizia/fiducia+consumatori+calo+istat_139177.php
2 – https://www.aduc.it/articolo/nuova+soglia+pagamenti+contanti+chi+perche+dovrebbe_35349.php
Vincenzo Donvito Maxia