Dobbiamo confessare che sono giorni che ci arrovelliamo il cervello con domande alle quali non troviamo risposte.
Il problema è la dichiarazione della ministra cinque stellata alle Politiche giovanili, Fabiana Dadone, praticante avvocato, che in una trasmissione televisiva ha dichiarato: “Se Draghi non modificherà la riforma della giustizia, valuteremo con Giuseppe Conte l’ipotesi dimissioni dal governo”.
Le domande sono semplici: la ministra Dadone partecipa alle riunioni del Consiglio dei ministri? In caso affermativo, ha proposto modifiche al decreto per la riforma della giustizia penale, presentato dalla ministra Marta Cartabia, presidente emerita della Corte Costituzionale e docente universitaria? Ha votato a favore del provvedimento? Ha votato a favore della richiesta di porre la fiducia sul testo presentato?
A noi risulta che il provvedimento e la richiesta di fiducia siano stati approvati alla unanimità. Dunque, anche dalla ministra cinque stellata Dadone. Minacciare le dimissioni dei ministri 5stellati e aprire a una crisi del governo Draghi, significa dire addio al Piano nazionale di ripresa e resilienza, già presentato e approvato in sede comunitaria e ai 248 miliardi di fondi europei, che sono investimenti e posti di lavoro. Se ne rende conto la ministra Dadone?
Ci arrovelliamo sempre di più, però apprezziamo il colore rosso delle scarpe dadoniane, delicatamente calzate e gentilmente appoggiate sulla scrivania di un ministero della Repubblica Italiana.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc