Circa tre quarti dei bilanci delle regioni riguardano le spese sanitarie. Se la sanità regionale non funziona, la responsabilità è di chi governa le regioni che devono organizzare i relativi servizi. La spesa sanitaria nazionale è passata da circa 67 miliardi del 2000 a 118 miliardi del 2019 (pre Coronavirus). Incremento notevole, nonostante le proteste sui tagli alla spesa sanitaria ma, evidentemente, più che di risorse c'è un problema organizzativo e di collocazione ottimale delle risorse stesse. In questi giorni abbiamo assistito alle accuse delle regioni al Governo per essere state classificate pandemicamente "rosse". Probabilmente, hanno dimenticato la partecipazione alla definizione dei criteri di classificazione, firmando un protocollo di intesa. Insomma, ci si mette d'accordo sulle regole, poi le regioni contestano i provvedimenti che scaturiscono dall'applicazione delle regole stesse. Comodo, no? Tra le regioni spicca la Lombardia, definita per anni come l'eccellenza in campo sanitario, ma alla prova dei fatti ha dimostrato tutta la sua incapacità a gestire la fase pandemica. Il silenzio del presidente della Regione, Attilio Fontana, sarebbe d'obbligo, ma a scaricare le responsabilità, quando occorre assumerle, non ci pensa proprio. Sarebbe opportuno, invece, che pensasse alle proprie dimissioni. Primo Mastrantoni, segretario Aduc