Governo. I primi 100 giorni, quante chiacchiere!

Sono passati più di 100 giorni dal varo del Governo del Cambiamento del M5S e Lega.

 

Non si può certo chiedere a un governo così giovane di risolvere gli annosi problemi del nostro Paese, ma si può capire se la direzione presa è quella giusta.

Vediamo alcuni aspetti dell’attività governativa in questi mesi.

 

Immigrati. Il governo si è trovato con il lavoro sostanzialmente già fatto da quello precedente: sbarchi sono diminuiti dell’80%. Sulla gestione dei 400 mila immigrati irregolari, però, non esiste una proposta organica.

 

Ilva. Il governo attuale si è trovato con il lavoro sostanzialmente già fatto da quello precedente: il 99% delle questioni era già stato risolto.

 

Lavoro. Il cosiddetto decreto Dignità, a detta di quanto scritto nella relazione, provocherà 8 mila posti di lavoro in meno. La proposta Lega-M5S, che pone limiti all’apertura domenicale dei negozi, porterebbe al licenziamento di migliaia di lavoratori, considerato che le persone impiegate di domenica, nel settore del commercio, sono circa 580 mila e 12 milioni sono i consumatori. La domenica è il secondo giorno per fatturato settimanale. Quindi, meno fatturato e più disoccupati.

 

Economia. L’attività economica rallenta, di politica industriale non se ne parla, il settore manifatturiero precipita, il Pil arretra. Ci sono, però, 150 miliardi per spese infrastrutturali (Fondo investimenti e Fondo sviluppo e coesione), già decise dai governi precedenti all’attuale, che ha ottenuto il via dall’Unione europea, che non interferiscono con il debito pubblico e che potrebbero rilanciare ciclo economico, lavoro e occupazione. Si è in attesa di impiegarli, ma non si vede luce.

 

Impegni governativi. Il tema, al centro dell’attenzione del governo Lega-M5S, è quello delle pensioni e del reddito di cittadinanza. Spese in uscita, utili per acquisire consenso elettorale, ma che aumentano il debito pubblico e non rilanciano l’economia.

 

Insomma, non ci sembra che la direzione presa sia quella giusta.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc