di Roberto Malini
Il movimento armato afghano dei talebani è sorto dopo la caduta del protettorato sovietico e si è distinto durante la guerra civile. Non lo si deve confondere con il termine “talebani” da cui ha tratto il nome, che designa gli studenti delle scuole coraniche in Iran (scuole da cui, comunque, i leader talebani afghani provenivano).
I talebani, in Afghanistan, erano animati da ideologie più fondamentaliste rispetto agli altri gruppi di mujāhidīn e miravano alla costituzione di un emirato. Nel film “Rambo III”, ripetutamente citato da giornalisti e sui social in questi giorni, Rambo combatte a fianco dei mujāhidīn, che comprendono tutti i gruppi “resistenti”, contro tagiki, uzbeki e russi. I talebani attuali, nonostante l’immagine che intendono promuovere all’esterno, sono abbastanza simili a quelli del Mullah Omar, sostenuto da Osama Bin Laden; infatti nelle azioni rivolte alla riconquista dell’Afghanistan, sono stati uccisi molti civili, fra cui un numero consistente di bambini, come denunciato da UNICEF.
La tradizione islamica proibisce l’uccisione di bambini, mentre Osama Bin Laden la riteneva legittima nella sua visione di un nuovo diritto di guerra (JIhad).