Il corpo è tutto in politica. Qual è il suo cuore?

Politica, arte del governo, soprattutto in democrazia… che per il resto basta essere figlio di… e ti ritrovi con un Paese da governare (vedi la Corea del Nord o, con le dovute differenze, le varie monarchie sparse a iosa soprattutto in Europa).

 

Ma in democrazia, quella poi dell’immagine sparata a 360 gradi ovunque, senza il corpo sei poco meno che un illuso. A parte lo sport, il cui governo non è cosa secondaria, che ha dinamiche un po’ diverse e, doping permettendo, sottostà a regole che sembra che abbiano poco a che fare con la democrazia.

Ma la politica, caso italiano come tanti altri, e sempre parlandone in termini anatomici e non figurati, che la si faccia col cazzo o con la figa o con il culo… la politica ha il suo pregio, i suoi apprezzamenti, i suoi successi, le sue speranze. Qualcuno la chiama prostituzione… e nel fondo fondo etimologico c’é una certa assonanza, ma è qualcosa di diverso perché più articolato, visto che, mentre la prostituzione in genere è “una botta e via”, nel nostro caso implica anche un certo coinvolgimento duraturo che faccia funzionare anche l’organo centrale che comanda cazzi, fighe e culi, il cervello.

La riflessione ci è stata ispirata dal leader politico del momento più gettonato, Matteo Salvini. Quello che sponsorizza gli incontri per la famiglia tradizionale e poi, usa il cazzo come gli sembra più gradevole e utile. Oggi si tromba la figliola di un “monarca” fiorentino (quello che voleva fare coppia con l’altro Matteo, Renzi, ma sembra gli sia andata male). E pensando al cazzo di Salvini, ovviamente ci è venuta in mente la figa della figliola del granduca di Firenze, e la figa di tante altre che grossomodo sono note per vicende simili.

Il bello di queste storie di cazzi e fighe e culi è che, se a donare il proprio organo alla notorietà del partner è un uomo verso una donna, quest’uomo non lo si considera più di tanto. Qualcuno conosce i particolari, per averli letti sulle strombazzate mediatiche, della vita organica/sessuale del marito della regina Elisabetta d’Inghilterra, o del marito della Merkel tedesca o della May britannica? Tutta roba secondaria. Nella società di maschi comunque al potere in cui viviamo, le conquiste che contano e danno lustro ai conquistatori sono quelle dei maschi. Chi regge il confronto tra il leader macho e la leader che fa le stesse cose dei maschi (ovviamente puttana, ma non più di tanto se è personaggio noto)? Il macho, ovviamente. E anche se tutti i maschietti sperano di trombarsi, quando non è racchia, la leader “puttana” (ma solo nel fondo della propria perversa morale, ché in questo caso è più che “accettata”)), ciò che conta e viene annoverato nei meriti anche biografici è il maschio.

Il nostro caso ispiratore/stimolatore, milanese/fiorentino, è condito dalla perversione delle scorribande politiche dei personaggi anche paterni chiamati in causa. Che uomo, il milanese!! Due figli (uno dentro il matrimonio e un altro fuori), l’amante da rivista patinata per anni ed ora la “ganza” da sotto cronache politiche perverse e turpi.

E poi ci sono i culi, che in genere vengono utilizzati alla bisogna dagli omosessuali maschi (sulle omosessuali femmine, essendo patrimonio di un largo immaginario onirico e “segaiolo” del macho medio, i culi sono secondari e in genere se ne parla sottovoce). Ancora poco diffusi mediaticamente, se ne sa poco. E quel poco viene sottaciuto perché, società macha per eccellenza, c’é ancora tanto prurito (anche da parte delle femmine) ad ammettere che il culo è come figa e cazzo. E, a parte alcuni iper-noti e quasi tutti nel mondo dell’arte (sai… sono artisti…), il velo è ancora steso alla grande. E quand’anche fosse, ce l’immaginiamo male un Salvini col suo “ganzo” sparato sui media, anche perché quelli come lui, anche se fossero un po’ “buchi”, siccome hanno da usare il cazzo anche per i voti e l’immagine, e visto che il mondo dei “buchi” (quello conosciuto) è una mini-nicchia numerica.. col cazzo (figurato, in questo caso) che verrebbero allo scoperto. Sappiamo che ci sono gli “estremisti” che direbbero che uno come il Matteo milanese non potrebbe mai essere omosessuale… ma sono per l’appunto estremisti, quelli che credono che il mondo sia quello intorno a se stessi.

E dov’é il cuore di questo corpo in politica? Sicuramente c’é in termini organici, ma in termini figurati va dritto dritto alla tasca o nella borsetta. Poi, ovviamente ci sono quelli “del corpo della politica”, “la politica da marciapiede”, etc… ma sono un’altra cosa.

E’ male? Per niente! Basta saperlo. E forse questo ragionamento ci aiuta.

 

Vincenzo Donvito, presidente Aduc