Il paradosso della mozione sul Tav di Salvini e Di Maio

Salvini – Di Maio: dire sì e no, approvare e disapprovare, dare il via libera e frenare, dire e non dire, affermare e negare. Potremmo continuare così, contrapponendo il positivo con il negativo, per spiegare il significato della mozione parlamentare del M5S e della Lega, che invita il governo a rivedere il progetto Tav, il treno Torino-Lione.

 

Vediamo di capire.

Abbiamo già chiarito i motivi per i quali la relazione su costi e benefici del Tav è da cestinare, vale a dire che si è chiesto all’oste se il vino è buono, con una furba operazione mediatica dell’ineguagliabile ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli.

L’altra furba operazione mediatica, è stata messa a punto dai due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio: fare approvare una mozione alla Camera dei deputati che impegna il Governo a rivedere l’opera.

Già detto, ma e sempre meglio ripetere, che le mozioni hanno il valore di una mozione, cioè niente, perché attuarle dipende dal governo. I due vicepremier, furbescamente, hanno evitato di presentare, e far approvare, una proposta di legge di revisione totale del progetto, il che avrebbe messo seriamente in discussione il Tav.

Cosi dice la mozione? Dopo un preambolo, si chiude con:

Impegna il Governo a “Ridiscutere integralmente il progetto, nell’applicazione dell’accordo Italia e Francia”.

La frase è un paradosso, o circolo vizioso, infatti, la prima parte contraddice la seconda, perché l’applicazione dell’accordo prevede, appunto, la realizzazione del progetto, così come approvato.

Alla mente ci torna il famoso Comma 22, tratto dall’omonimo libro, il quale, riferendosi ad un regolamento dell’aeronautica militare americana, recitava: “Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo.” Ovviamente, il regolamento non esiste, ma la frase ricorda il paradosso del filosofo greco Epimènide (VI secolo a.C), così enunciato: “La frase seguente è falsa. La frase precedente è vera.”

Salvini e Di Maio hanno fatto approvare una mozione che è il Comma 22 o il paradosso di Epimènide.

Ognuno ha rivendicato la parte che interessa: la prima, ridiscutere integralmente il progetto, è appannaggio del Di Maio, la seconda, che applica l’accordo Italia e Francia, è rivendicata da Salvini.

E’ la presa in giro dei propri elettori.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc