Circola, sui social, una vignetta, a dire il vero un po’ macabra, nella quale si vede uno scheletro seduto su una poltrona con un sottotitolo: aspettando il reddito di cittadinanza.
Il reddito di cittadinanza, che tale non è, prevede di dare 780 euro netti ai cittadini in attesa di occupazione. L’operazione costa 17 miliardi annui per il M5S, 35/38 miliardi per Tito Boeri, presidente dell’Inps.
Dove si prendono tutti questi soldi? Non certo dal taglio dei vitalizi, dal quale si racimolano appena 40 milioni, che rappresentano lo 0,00004% della spesa pubblica. Allora cosa si inventa il ministro Di Maio? Lo ha spiegato, durante una comunicazione al Senato. Il reddito di cittadinanza è “una misura economica” e un “volano” per l’economia, perché un milione di persone saranno spinte a cercare lavoro, “non lontano dalla residenza e con stipendi equi” e saranno considerate forza lavoro disponibile, aumenterà quindi il Pil e “si attiveranno risorse per 19 miliardi”, due in più del necessario.
Ora, è vero che il M5S ha come punto di riferimento un comico, ma le comparsate vanno bene per uno spettacolo, non per un ministro che dovrebbe fornire risposte e non prendere in giro i cittadini:si promettono 17 miliardi di spesa per il reddito di cittadinanza senza averli.
In sintesi: se Di Maio non ha i 17 miliardi da spendere, come fa ad attivare il “volano” dell’economia che produrrà 19 miliardi di risorse?
L’importante è che il popolo ci creda. Così si prendono i voti, illudendo i cittadini.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc