Il rispetto delle regole che non fanno comodo al ministro Toninelli

Rispettare le regole, ovvero i contratti, anche quando non fa comodo. Dovrebbe essere così, soprattutto per chi ha incarichi pubblici, come il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli…

 

L’occasione è data dalle dichiarazioni del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, durante un intervento televisivo, il quale ha affermato: “Se non si rispettano i patti, come potrebbe succedere per il Tav, Torino-Lione, nessuno verrà più a investire in Italia” e “Il problema non è il Tav o l’analisi costi-benefici: bisogna capire che nessuno verrà mai a investire in Italia, se ogni governo che arriva poi cambia le leggi in maniera retroattiva, cambia i contratti e non sta ai patti”, e ancora, “Se si decide di fare un investimento non si può pensare che l’anno dopo cade il governo, ne arriva un altro e si annullano i contratti.”

 

Argomenti di buon senso, perché nessuno di noi darebbe fiducia a persone che hanno dimostrato di non meritarla.

 

Alle argomentazioni del ministro Tria, ha risposto il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, dichiarando “Tria si è dimenticato che c’è un contratto che lo vincola, che dice di ridiscutere tutto il progetto, e a quello il ministro Tria dovrà attenersi”.

 

Il ministro Toninelli, per sostenere la sua tesi contraria al Tav, ha affidato l’incarico di valutazione dei costi-benefici a persone che avevano in precedenza dichiarato la loro contrarietà all’opera, inficiandone così i risultati ed ha evidenziato tutta la sua incoerenza, o se si vuole la furbizia, si chiede, infatti, di rispettare una parte delle regole stabilite nel “Contratto di Governo”, quando queste stesse regole ne violano altre stabilite in precedenza.

 

Se il governo italiano e il Parlamento hanno approvato regolamenti comunitari e hanno firmato trattati internazionali, come può un governo successivo chiedere di violare gli impegni assunti in precedenza?

 

Chi si fiderà più dell’Italia se l’Italia non rispetta le regole comuni, in questo caso i  trattati e i contratti?

 

Lega e M5S sapevano benissimo che il Tav non poteva essere cancellato, infatti, nel “Contratto di Governo” è scritto: “Con riguardo alla Linea ad Alta Velocità Torino-Lione, ci impegniamo a ridiscuterne integralmente il progetto, nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia”. L’accordo prevede, appunto, la realizzazione del progetto Tav così come approvato.

 

Insomma, Toninelli ricorda al collega Tria quel che gli fa comodo, cioè la prima parte della proposizione relativa a “ridiscutere integralmente il progetto”, senza rammentarne la seconda parte che la smentisce.

 

Cosa c’entri tutto questo, meglio cosa c’entra Toninelli, con il governo del nostro Paese non è dato di sapere.

 

Primo Mastrantoni, segretario Aduc