Notizia scontata, ma non ancora drammatica, quella che arriva da Istat sulle stime dell’inflazione di dicembre 2021: +3,9% rispetto ad un anno fa. Alimentari e prodotti energetici sono quelli che contribuiscono al massimo, altrimenti si parlerebbe di crescite poco superiori all’1% (1).
Non ancora drammatica perché a dicembre erano lievi e quasi inesistenti le ricadute della crescita dei prodotti energetici. Che dal 1 gennaio sono, grazie ai tamponi del governo, “solo” del 55% per l’elettricità e del 41,8% per il gas… e siccome l’energia muove il mondo, va da sé che ogni tipo di prodotto e servizio subisce aumenti, non solo delle stesse percentuali, ma anche di più (la speculazione e gli “arrotondamenti” fanno parte dei mercati, specialmente quelli non proprio liberi come l’italiano).
Prepariamoci, quindi. Certo, è un po’ strano il nostro governo. Sa già cosa succederà, sa già quali sono i propri limiti e reagisce in due modi schizofrenici: alcuni suoi componenti sostengono che occorrono più provvedimenti tampone (da dove prendere i soldi… non è dato sapere), altri stanno zitti e si coltivano il proprio orto (2).
Noi (con qualche accenno simile da alcuni partiti di maggioranza -3) continuiamo a chiedere un piano di emergenza energia/prezzi/risparmio al pari del covid, ma per ora sembra che ci siano altre priorità.
Aspettiamo i dati Istat di gennaio…
ADUC – Associazione Diritti Utenti e Consumatori
NOTE
1 – https://www.aduc.it/notizia/prezzi+al+consumo+sul+2020+istat_138458.php
2 – tipico orto è quello delle energie cosiddette alternative che, se è logico che non vanno abbandonate ma alimentate per il futuro, è altrettanto logico che non sono in grado di far fronte all’emergenza 2022. E decantarle come soluzione all’oggi è prendersi in giro da soli.
3 – https://www.aduc.it/comunicato/emergenza+energia+come+covid+on+salvini+passi+dalle_33768.php