L’Istat conferma la stima preliminare di aprile sull’inflazione, +0,4% mensile e +1,1% annua. Il trend in crescita, nonostante trasporti e alimentari siano in calo, lo si deve ai beni energetici (+3,6% mensile e +9,8% annuale), nonostante il confronto annuale sia con aprile 2020 che, a causa della pandemia, questi beni ebbero un forte calo sul mese precedente.
E questi sono i dati di aprile, che preannunciano ulteriori crescite per maggio, visto che nella settimana 3/9 il Mise ha reso noto che i prezzi dei carburanti sono al massimo da oltre un anno.
I costi dei carburanti sono il volano di tutto perché grazie ad essi, pressoché tutte le tipologie di prodotti e consumi ne subiscono conseguenze al rialzo.
A parte l’andamento del prezzo del greggio, è bene ricordare che il prezzo finale dei carburanti include una componente fiscale di oltre il 60%. Sulla cui promessa di diminuzione si sono forgiate campagne elettorali di partiti che oggi sono alla guida del Governo.
La domanda è questa: buttiamo tutto nel dimenticatoio delle promesse elettorali, consentendo così al fisco di recuperare i vari contributi pandemici che vengono elargiti o diamo corpo ad una reale politica di aiuti pandemici basandoli sulle riduzioni fiscali dei consumi?
Vincenzo Donvito, presidente Aduc