Atreju21 non è il nome di un bombardiere che, come Enola Gay il 6 agosto del 1945 su Horishima, sgancia il proprio ventre sui ghiacciai della Groenlandia per cercare di chiudere la guerra in corso contro il clima (1). E sembra non essere più il nome del personaggio del libro “La Storia infinita” di Michael Ende. No. E’ il nome del festival politico del partito Fratelli d’Italia (2), in questi giorni al centro dell’informazione politica, una sfilata di capipartito e quirinalizi… per gli amanti del genere e, comunque, di quella politica che poi decide la nostra civicità ed economia.
In contemporanea, già da molto tempo, un’altra parola nuova ci coinvolge: novax. Su cui si è scritto tutto e tanto e si continua a scrivere, anche come capro espiatorio di alcune proprie incapacità individuali ed istituzionali. Qui non ci sono più capipartito e quirinalizi (3). A parte alcuni ufficialmente dotti comunque – e ormai – di basso profilo mediatico, ci sono quei condòmini che si incontrano nelle assemblee e che ci fanno sgranare gli occhi per la non-logica delle pretese; quelli con cui ci siamo sfiorati con l’auto e per i quali non riusciamo a capacitarci delle loro assurde richieste risarcitorie… e quelli con cui ci si prende per i diritti di precedenza pur se hanno parcheggiato in terza fila o sul marciapiede; quelli che entrano bofonchiando la mattina presto al piccolo bar sotto casa prendendosela con tutto il mondo; quei genitori che nelle riunioni scolastiche vantano diritti inesistenti pur di aver beneficio per i propri figlioli. Persone cosiddette comuni che, accettate e chiamate alla ribalta per testimoniare la “vox populi” e fare alzare – in “filosofia rissa” – gli indici di ascolto… travolti e stravolti dal 90% di vaccinati che sono lievitati all’esterno di schermi tv e pagine di giornale, hanno esaurito testimonianza e disattesa l’audience…. e se n’è accorto anche chi informava su di loro….
Atreju21 e novax (4). Fenomeni. Due dei tanti. In essere il primo (meno male?) e in estinzione il secondo (meno male). Loro caratteristica comune e che – con le dovute differenze… ma non dimensioni – hanno avuto ed hanno la pretesa di essere non solo se stessi, ma anche il 50% di chi non va a votare: la voce “fuori dal coro” si presta: unica opposizione al governo Draghi e unica espressione contro il cosiddetto partito unico del vaccino, espressioni di malcontento che è facile estendere al malcontento dei malcontenti, il non-voto… che, non avendo voce per definizione, tutti i “fuori dal coro” possono spacciare come propria.
E’ questa l’informazione e i suoi oggetti: affascinanti, maligni e benigni (5). Che accettiamo perché siamo liberi (ovviamente) e perché riflesso dell’essere umano che: crede nell’irrazionale, ammazza e soffre per amore, non vede se stesso nell’altro, non si ribella contro chi lo opprime col potere che lui stesso gli ha dato, che consuma per consumare, che vive per lavorare anche se non ama quello che fa…. eh sì, è proprio l’informazione!
ADUC – Associazione Diritti Utenti e Consumatori
NOTE
1- e se così fosse, creando danni anche al pari, se non peggiori, della bomba atomica…
2- crediamo appositamente scelto “misterioso” e impronunciabile per spingere i curiosi ad informarsi e, di conseguenza, accettare l’evidenza del festival… e, infatti, anche noi siamo qui…
3 – quelli che ci hanno provato, convinti fossero bacini di consenso, pur blandamente e con alcuni rigurgiti, hanno mollato.
4 – novax, dobbiamo aggiornare il correttore di word che ancora ce lo sottolinea in rosso?
5 – Materia da antropologia culturale.