Il contribuente italiano dovrebbe aver sviluppato gli anticorpi ai virus della bufalite che il duo Salvini-Di Maio, diffondono giornalmente nell’etere. Litigano per finta, per avere maggior spazio mediatico, in vista delle prossime elezioni, per poi ricomporsi, fino alla successiva sceneggiata.
Vediamo di capire.
La diminuzione delle tasse era (al passato) uno dei punti programmatici del “Governo del Cambiamento”.
Un cambiamento in effetti c’è stato, ma al contrario:la pressione fiscale è aumentata dal 42,2 al 42,5% del Pil, circa 5 miliardi di euro in più di tasse (1).
Vero è che per le partite Iva, al di sotto di 65 mila euro, è stata applicata una aliquota unica al 15% il che, però, potrebbe indurre a tentazione di non certificare redditi superiori a quella cifra.
Insomma, con una mano si dà, a pochi, e con una mano si toglie, a molti.
Un altro annuncio clamoroso, era stato proclamato da Salvini, il quale aveva promesso l’abolizione delle accise sui carburanti; promessa, ovviamente non mantenuta, perché qualcuno gli deve aver fatto quattro calcoli, dai quali risultava che le casse dello Stato avrebbero perso qualcosa come 25 miliardi di euro, per cui di abolizione di accise non se ne parla più.
In questi giorni è tornata di moda, sempre in vista delle prossime elezioni, la flax tax, che vuol dire tassa unica ma che, secondo le proposte leghiste, è diventata dual tax, cioè due aliquote fiscali. Dove prelevare i soldi per compensare le minori tasse e, quindi le minori entrate fiscali? Non è dato di sapere.
Tra l’altro, il prossimo anno ci sono 23 miliardi di sterilizzazione dell’Iva e, in quello successivo, di altri 28 miliardi, in totale 51 miliardi che, secondo le promesse del Di Maio, saranno sterilizzate, cioè a carico dello Stato, ovvero del contribuente.
Speriamo, almeno, che il contribuente abbia sviluppato gli anticorpi ai virus della bufalite.
1 – Upb – ufficio parlamentare di bilancio
Primo Mastrantoni, segretario Aduc