LA CONSACRAZIONE “POLITICAMENTE SCORRETTA”

Un giorno sì e un giorno no padre Livio da Radio Maria, denuncia la scomparsa di Dio dalla nostra società. In pratica si vive come se Dio non esistesse. E allora come meravigliarsi che la consacrazione alla Madonna della Russia e dell’Ucraina del Papa non venga dato il giusto risalto sui mass media. Una mancanza evidenziata in un bellissimo articolo su Libero di Renato Farina. (Un Papa autentico. La svolta di Bergoglio sulla strada di Wojtyla, 17.3.22, libero)…

La consacrazione del 25 marzo prossimo al Cuore Immacolato di Maria, di Papa Francesco “ricalca nettamente i predecessori, in questo modo spiazza i circoli progressisti che lo osannano”. Farina fa notare che soltanto tre giornali nel mondo hanno dato risalto da prima pagina all’evento. L’Osservatore Romano (il “giornale del partito”, come scherzosamente lo definisce papa Francesco) Avvenire (il giornale dei vescovi) e Libero, l’unico giornale laico. Il mainstream è sconcertato perché papa Francesco è uguale, identico a tutti i Papi degli ultimi cento anni. Probabilmente dev’essere impazzito.

Sembra che i quotidiani di tutto il mondo e quindi quelli italiani abbiano concordato il messaggio per silenziare la decisione di papa Francesco.

I gazzettieri sono rimasti scandalizzati: sarebbe questa l’alta strategia del Papa per la pace? Ecco il silenzio sul suo gesto, che può essere persino nocivo per la sua immagine di un Papa che fino un attimo prima è idolatrato perché sensato, conforme al politically correct.

In realtà secondo Farina, da circa un anno Bergoglio “ha cambiato registro e si è allontanato dal linguaggio trend dei circoli progressisti parigini e newyorkesi: ha predicato contro il gender, spiegato che l’aborto è come ingaggiare un killer, criticato la globalizzazione e il governo mondiale che schiaccia i popoli e lo omologa”.

Sostanzialmente è da un anno che conferma gli insegnamenti di Montini – Wojtyla – Ratzinger, per questo per il giornalista di Libero, “i tenutari del giornale unico mondiale hanno deciso: non è più lui, non può essere Francesco quello che invece di telefonare a Biden, Putin, Xi, Zelenski, Macron […]”. Che fa? Per ottenere la pace e far rifoderare i missili e le testate nucleari propone la consacrazione di Russia e Ucraina. Ha fatto quello che hanno fatto gli altri Papi, in particolare Giovanni Paolo II.

Invece di fare discorsi geopolitici, si rifà alla geopolitica celeste, il riferimento a Dio che si è incarnato attraverso una ragazza ebrea. Sembrerebbe l’ultima risorsa dell’umanità, di fronte all’orrore della guerra.

Invece di radunare un vertice tra potenti, papa Francesco, convoca l’umanità a guardare alla “Vergine Madre” (Dante) per domandare il miracolo. Per questo i giornaloni non possono prenderlo sul serio, pretende di unirsi a lui il 25 marzo a Piazza S. Pietro e al suo elemosiniere a Fatima…Ma dai? Sul serio? Ma no sta scherzando. Una notizia così non può stare in prima pagina. Un Papa sveglio come lui, a la page, può escogitare queste cose da madonnaro?

Capiamo lo sconcerto di certa sinistra che lo ritiene il suo leader mondiale per la dottrina sociale. Le sue parole fuori squadra dirette verso il cielo, antiche, comprensibili a chiunque, non possono piacere al mondo dei movimenti popolari sinistri.

Papa Francesco non esita a ricalcare il messaggio di Fatima, un tempo politicamente scorretto. “Il Papa ha riportato dentro la cronaca il Messaggio di Fatima e ha ricordato implicitamente quanto disse Benedetto XVI a Fatima il 13 maggio 2010, che il Messaggio non riguarda soltanto il passato ma anche il presente e il futuro del mondo”. (Marco Invernizzi, Verso il 25 marzo. Sulla conversione della Russia, 18.3.22, alleanzacattolica.org)

Infatti, il Messaggio di Fatima nel corso del secolo scorso, fino al 1989 almeno, è stato screditato, “hanno cercato di “buttarlo in politica”, sostenendo, anche con la complicità di ambienti cattolici, che era un messaggio anticomunista, che la Madonna (e quindi la Chiesa) stavano facendo politica, contro l’Unione Sovietica, i partiti comunisti e addirittura contro la Chiesa ortodossa di Mosca”.

In realtà, il cuore del Messaggio è la conversione. Senza prendere sul serio i suoi richiami, senza ritorno ai sacramenti e soprattutto senza orientare il cuore a Dio e alla Sua volontà, il Messaggio ha ben poco da offrire. La stessa consacrazione della Russia – che avverrà in modo esplicito e quindi questa volta dovrebbe tranquillizzare anche i critici che dubitano della consacrazione avvenuta il 25 marzo 1984 per iniziativa di Giovanni Paolo II – è strettamente legata alla conversione dei russi, che non sembra essere veramente cominciata.

“Tuttavia, è innegabile che il Messaggio abbia una rilevanza pubblica, per Invernizzi. “Consacrare significa separare dal mondo e affidare a Dio. E qui troviamo una prima importante riflessione: Francesco chiede di affidarsi a Maria sia ai russi che agli ucraini, cercando di superare ogni rancore, peraltro comprensibile, per ricomporre quell’unità storica fra i due popoli “cugini”. Certo, la guerra in corso pone anche altre domande, ma questo è un altro discorso…

DOMENICO BONVEGNA