La cortina fumogena è una tecnica di difesa militare: serve a nascondere i mezzi dall’attacco del nemico. Un esempio classico dell’utilizzo della cortina fumogena risale alla Seconda Guerra Mondiale, al gioiello della marina militare tedesca, la corazzata Tirpliz. Tra i fiordi norvegesi, la Tirpliz tentò di nascondersi agli attacchi ma fu individuata lo stesso e affondata nel 1944.
La cortina fumogena ricorda quello che i due vicepremier Salvini e Di Maio, stanno alzando per nascondere il gommone del proprio fallimento: non c’è provvedimento che non abbia avuto gli effetti negativi.
Ora, Salvini e Di Maio, propongono i minibot, cioè i soldi del Monòpoli per pagare le imprese. Sono illegali come moneta, il che porterebbe il governo legastellato in tribunale, altrimenti servirebbe a fare ulteriore debito pubblico, visto che al duo non bastano i 2.360 miliardi di debito che già abbiamo.
Dobbiamo pagare le imprese, affermano i due vicepremier.
Già, ma il modo per pagare le imprese c’è già, con la cessione del credito alle banche, per avere liquidità, o a compensazione delle imposte, così come previsto dallo stesso Ministero dell’Economia. Basterebbe informarsi.
Inoltre, la Cassa depositi e prestiti, società finanziaria all’83% pubblica e che ha disponibilità liquide per 168 miliardi, potrebbe farsi garante dei crediti delle imprese presso le banche, le quali immetterebbero da subito soldi nel sistema imprenditoriale.
Per fare questo basterebbe una decisone del governo che, però, non arriva.
Una notizia avvincente: le istituzioni che, al 31 dicembre scorso, avevano la maggiore quantità di debiti nei confronti delle imprese sono: il Comune di Roma, a guida M5S, il Ministero della Difesa, a guida M5S e, ironia della sorte, il ministero dell’Interno, a guida Lega.
Salvini e Di Maio, preferiscono addossare all’Europa la colpa di non poter pagare le imprese, perché l’Ue non consentirebbe di fare ulteriore debito pubblico con il varo dei minibot.
Gioco fin troppo scoperto, al quale abboccano i pesci di turno.
I modi per pagare le imprese ci sono. Occorre chiedere a Salvini e Di Maio perché non lo fanno.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc