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Libertà – Ci sono le mura e c’è la torre. Però non c’è tetto e questo (per chi voglia fuggire) dovrà pur significare qualcosa. Ognuno risponde in modo diverso. La fuga è anche quella di chi è libero ma prigioniero di una realtà subita, vissuta di corsa e quindi mai assaporata: l’evasione diventa quella di fermarsi e fermandosi ripartire.
A volte non riesci neanche ad assaporare la vita. Siamo tutti prigionieri: è peggio esserlo di un muro di cemento o dei propri pensieri? L’evasione diventa doppia e parallela: è la fuga di chi evade dalla realtà e quella di chi invece cerca di avvicinarsi a essa recuperando un legame col mondo esterno. Tutto ciò fa pensare alle tante evasioni desiderate e mai attuate da chi si ritrova stritolato in una realtà che non è la sua. O da chi si costruire prigioni dorate da cui guarda con nostalgia il mondo esterno.