Sono riusciti a mettersi d’accordo il premier Conte, i due vice, Matteo Salvini e Luigi Di Maio e il ministro Giovanni Tria sulla manovra economica che hanno inviato alla Ue, ma tutti sanno bene che i termini della manovra sono una provocazione alle istanze comunitarie. Propaganda, insomma.
Non vogliamo fare saltare l’Europa, dice il ministro Tria, e in questa considerazione c’è la preoccupazione della tempesta politica in arrivo, mentre Salvini e Di Maio sostengono che l’Europa ha i giorni contati, dimenticando che i rappresentanti italiani nel Parlamento europeo ne rappresentano solo il 10% e nessuno dei cosiddetti sovranisti ha intenzione, oggi e domani, di fare sconti all’Italia.
Una bufala, insomma.
E’ evidente che il duo Salvini-Di Maio sta giocando al rimpiattino in vista delle elezioni europee. Esaltati dalla popolarità, Salvini e Di Maio, hanno presentato una proposta di bilancio che sembra un invito a pranzo per tutti. Chi paga oggi il conto non si sa, mentre si sa chi lo pagherà domani, cioè i giovani, il futuro del nostro Paese.
Intanto, si fa propaganda elettorale in vista delle elezioni europee. Se la Ue respingerà la proposta economica sarà additata come responsabile della mancata crescita, se, invece, la accetterà sarà la dimostrazione che il governo lega stellato era nel giusto. Propaganda, insomma.
Nel frattempo scoppia il caso sul decreto Fiscale, il cui testo è stato modificato da una “manina”, afferma il vicepremier Luigi Di Maio. A sua insaputa, naturalmente, così come a sua insaputa era stato modificato il decreto Dignità che avrebbe dovuto incrementare il lavoro stabile e che, invece, determinerà 8 mila disoccupati in più l’anno.
Forse il prosecco ha qualche effetto.
Sempre nel frattempo, il vicepremier Salvini si candida a governare la Ue e dichiara che in Russia, dove attualmente è in visita, si sente a suo agio.
Forse la vodka ha qualche effetto.
La sobrietà sarebbe auspicabile.
Nel periodo del governo lega stellato, il settore bancario ha perso il 30% del suo valore e lo spread è raddoppiato, il che significa che aumenta il debito dovuto ai maggiori interessi da pagare in futuro. Nel 2017 lo Stato, cioè noi, ha pagato 66 miliardi di interessi su titoli pubblici e nei prossimi anni, a causa di questo governo, si aggiungeranno ulteriori interessi, il cui effetto sarà la restrizione del credito bancario a famiglie e imprese.
E’ una tragicommedia, dove la rappresentazione comica la fa il duo Salvini-Di Maio e quella tragica la subisce il popolo.
Però, l’importante è che il popolo ci creda.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc