Fintanto che siamo nell’ambito delle opinioni, possiamo anche ridere nel sentire la sen. Santanché proporre la costruzione di un aeroporto per Cortina d’Ampezzo, ché oggi è raggiungibile solo attraverso strade tortuose e, ovviamente, “incassiamo” e facciamo tesoro dell’opinione di una parlamentare che, eletta dai suoi, rappresenta tutto il Paese.
Quando dalle opinioni passiamo alle servitù, la risata diventa come quelle che scoppiano di fronte ad un fatto considerato assurdo ma talmente assurdo che il riso si trasforma in pianto. Poi ci si ferma, si pensa un attimo a perché si sta piangendo e, a seconda di chi siamo, ci disperiamo o ci incazziamo: reazioni entrambe sintomo di impotenza e difficoltà. Subito dopo scatta la voglia di fuga, per rifugiarsi in luoghi o pensieri che si crede siano lontani e distensivi per la serenità.
Qual è la maggiore servitù della nostra Repubblica? Eh, ce ne sono tante: politiche, economiche, etc.
Ma ce n’è una che “ci manda in bestia” più di altre, proprio perché, pur di origine culturale è talmente amalgamata con politica ed economia che, anche per i maggiori e tenaci avversari, sembra che non se ne possa venir fuori: la servitù al Vaticano.
“Dai, nel 2022 stai ancora facendo l’anticlericale, una sorta di Giordano Bruno o Marco Pannella post-litteram? Roba vecchia, la storia ha già dato, fai rientrare la “bestia” che è in te”.
Chi non considera la “bestia” sono, per esempio, coloro che accettano che, alla inaugurazione dell’anno giudiziario del Consiglio di Stato, nell’auditorio ufficiale la seconda persona per importanza, dopo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sia il segretario di Stato (ministro degli Esteri) del Vaticano e, seduti dietro di lui il presidente della Corte Costituzionale e il presidente del Senato, e via a scalare (1). Così come in qualunque altra cerimonia, dalla scuola del paesello ai palazzi delle massime istituzioni, il prete non manca mai, e sempre in posizione di rilievo.
E’ “logico” visto che siamo il Paese dei Patti Lateranensi in Costituzione (2)… ma è per forza la nostra logica e non, per dirla tutta, quella che abbiamo ereditato dal capo del governo Benito Mussolini che nel 1929 firmò questi Patti, vigente la monarchia che non fece nulla per evitare il fascismo e che ci vendette ai nazisti per poi scappare quando non sapeva più che fare dopo averci portato come protagonisti principali nella seconda guerra mondiale?
Siamo quindi a perorare di dividere, scegliere, separare… come quei divorzi che fanno bene a marito, moglie e figli. Di conseguenza, a scegliere con cognizione a chi indirizzare fiducia rispetto a quanto sostengono e, soprattutto, fanno per liberarci da questa servitù culturale, economica e sociale (2).
Siamo fuori del cosiddetto seminato? Probabile, ma il nostro è lo stesso seminato di, per esempio, Francia, Germania, Usa… per citare solo Paesi con cui abbiamo maggiori legami culturali, economici e politici e dove le autorevoli chiese religiose vengono rispettate solo al di fuori delle istituzioni e dei loro poteri.
François-Marie Arouet – Aduc
1 – https://www.aduc.it/comunicato/giustizia+italia+vaticano+cerimonia+al+consiglio_34040.php
2 – https://www.aduc.it/articolo/11+febbraio+chiesa+cattolica+festa+privilegio_33974.php