“Tassa sul bancomat”. Così, potremmo definire la proposta della Confindustria di tassare, al 2%, il prelievo di denaro dal bancomat, superiore a 1500 euro mensili.
Non sappiamo se la proposta della Confindustria troverà consenso in sede governativa, ma ha tutta l’aria della palla alzata per essere poi essere schiacciata. Chi alza è la Confindustria e chi schiaccia è il governo.
La domanda sorge spontanea: perché un risparmiatore deve pagare una tassa per prelevare soldi sui quali ha già pagato le tasse?
Serve per incentivare l’uso delle carte, dichiara la Confindustria, perché una analoga percentuale, cioè il 2%, sarebbe utilizzata come credito di imposta per chi paga con le carte. Già, cosi si innesca un meccanismo complicato, perché la detrazione verrebbe applicata quando si farà la dichiarazione dei redditi.
Insomma, il debito si paga subito, il credito si avrà in seguito. Un film già visto.
Nel nostro Bel Paese ci sono circa 108 miliardi di evasione fiscale e contributiva. Basterebbe controllare i settori a maggior rischio, piuttosto che inventarsi tasse aggiuntive per il contribuente che le tasse già le paga.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc