Stanziati 23 miliardi per l'immigrazione. E' previsto nel bilancio dell'Unione europea e a questi fondi si potranno aggiungere quelli dei singoli Stati. Circa la metà dello stanziamento sarà destinato alla attività di controllo delle frontiere e l'altra metà per l'accoglienza. Tutto questo mentre il governo non riesce a regolare il flusso di migranti che proviene dalle coste tunisine. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, come al solito, arriva in ritardo. Eppure, non ci voleva una particolare intelligenza politica per capire che, con la crisi del turismo, voce importante dell'economia tunisina, e il favorevole periodo estivo, ci sarebbe stato un aumento di migranti, con sbarchi a Lampedusa che è a "due passi" dalla Tunisia. E' Di Maio che doveva attivare, nei mesi precedenti, l'accordo di controllo delle coste tunisine e di rimpatrio per i migranti irregolari. La ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, non può che dar seguito agli accordi politici con le autorià tunisine e, se questi non ci sono stati, poco poteva fare. Per ultimo registriamo la dichiarazione del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: "Non possiamo tollerare che si entri in Italia in modo irregolare." E' caduto dal pero. Primo Mastrantoni, segretario Aduc