L’avesse detto: Il nostro quotidiano. Testa o croce?

Le due facce della globalizzazione: quella che permette a certi imprenditori, di creare disoccupazione a casa loro, sfruttando lavoratori a basso costo e a basso tenore di vita in casa altrui, per poi rivendere i prodotti creati in paesi ad alto reddito e tenore di vita a prezzi centuplicati. Pagano le tasse in paesi definiti paradisi fiscali, umiliando e impoverendo “Noi” e continuando ad arricchire “Essi”.
Quella che sotto la maschera dell’efficientamento, delega al cittadino qualsiasi attività che di fatto, si trasforma in un taglio alla spesa pubblica (ergo salari di altri dipendenti) sotto mentite spoglie, e del quale deve addossarsene i costi sociali e morali.
E mentre la moneta fluttua in aria, noi sopravviviamo in bilico tra un presente penoso marchiato da emergenze continue, e un futuro che giorno dopo giorno ci fa annaspare nell’incertezza, al punto che non esiste alcun diritto che non ci sia accordato da una qualche forma di istituzione, sovrastruttura, sulla quale le persone, i cittadini, le masse, non hanno più alcuna “giurisdizione”.
Così le piccole e grandi cose che ci sono state insegnate, tramandate, e sulle quali abbiamo costruito le nostre vite, oggi ci appaiono meno scontate di quanto potevamo solo pensare. Credevamo di poter essere artefici di quel cambiamento del mondo, ci ritroviamo invece ad assistere “inermi” allo stravolgimento di quanto abbiamo ereditato dalle generazioni precedenti e finora considerato nostro diritto naturale.
La tecnologia, la digitalizzazione, la moneta a debito, oggi, sono gli strumenti che insieme alla globalizzazione, “Essi” usano per controllare e sottomettere le masse.
Testa o croce?
bilgiu