Non ci voleva molta fantasia nel capire che l’analisi della situazione economica del nostro Paese (Country report), elaborata dalla Unione europea, non sarebbe stata positiva.
Istituzioni pubbliche e agenzie private concordano con quanto affermato dalla Ue: c’è recessione, il debito è alto, la disoccupazione consistente, la produttività bassa, gli investimenti languono e le misure adottate dal Governo non affrontano i problemi, ma si limitano a provvedimenti di natura prevalentemente assistenziale.
Si chiamano squilibri macroeconomici, che non riguardano solo il nostro Paese, ma anche altri 12 Stati europei, con una accentuazione per Italia, Grecia e Cipro, che la Commissione europea classifica come “squilibri eccessivi”.
Tutto questo mentre il premier Giuseppe Conte predice un futuro luminoso e il vicepremier Luigi Di Maio pronostica un boom economico.
La crescita dell’Italia, invece, è prevista allo 0,2%.
Incredibili, poi, le dichiarazioni di esponenti del M5S nei confronti della Commissione: “Non perdono il vizio di voler imporre politiche di austerity.”, dicono, ma sono slogan elettorali che un tempo servivano ad intortare le menti degli elettori.
Purtroppo per i cittadini, sono proprio le politiche economiche di questo Governo, tutto spese e niente investimenti, che ci porteranno all’austerità.
Le imprese non investono, lo spread determina il rialzo dei tassi di interesse e il debito pubblico aumenta.
Bisognerebbe cambiare completamente l’impianto della manovra economica, cioè incoraggiare le imprese che creano lavoro e diminuire le tasse.
Lega e M5S hanno scelto la strada opposta, quella della elargizione che porterà, forse, consensi ma non crea lavoro.
Hanno promesso cosa che non potevano promettere e ora, purtroppo, il popolo, dal Governo tanto amato, ne pagherà le conseguenze. Quota 100 per le pensioni non produrrà nuovi posti di lavoro e il cosiddetto reddito di cittadinanza non incrementerà i consumi se non in misura minimale.
Bisognerebbe cambiare la manovra di bilancio ma, presi come sono dalla caccia al voto, Lega e M5S stanno portando il Paese verso una recessione prolungata e l’instabilità finanziaria.
Apprendisti stregoni, a nostre spese.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc