Detrazioni fiscali per 1 miliardo di euro. Più ritenute per le criptovalute. Bonus nascite da mille euro. Più fruitori per il superbonus. Prestito di 4 miliardi da banche e assicurazioni, camuffato da contributi. Un’estrazione del lotto in più a settimana. Mancato piano assunzioni in Sanità (già proclamato lo sciopero da parte del personale sanitario).
Tagli per la scuola (blocco turnover e, quindi, 5 mila insegnanti in meno). Pensioni: mancia di tre euro per le minime e bonus per chi decide di non andarci. Aumento del canone Rai e delle accise sulla benzina. Riordino fiscale facendo pagare di più i single e le famiglie senza figli. Tagli spese per le aziende (assunzioni e acquisto macchinari), ma gli stessi di prima che non hanno consentito crescita di produzioni e salari. Mezzo passo indietro sulle detrazioni: limite a 75 mila euro di reddito; senza tetto le detrazioni per gli interessi su mutui e spese sanitarie.
144 articoli per una spesa di 28,5 miliardi.
I problemi che c’erano rimangono e alcuni, considerati poco o nulla, diventano più problematici di prima. Problemi rinviati al dopo, 2026, etc… quando ci saranno altri al posto loro.
Buona parte delle risorse sono destinate a rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale (allargandolo a 1,3 milioni di persone in più).
La copertura? Extra-deficit di 9 miliardi di euro, che dovrà avere il via libera dalla Commissione europea. Tagli spese per i ministeri.
Questo è il punto di partenza di una legge di bilancio che, preannunciata scoppiettante e rivoluzionaria, appare come un bilancio di un amministratore di condominio.
Vedremo in corso d’opera.
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc