Dopo il ferimento di una bimba nel suo giardino vicino ad Arezzo (1), è di ieri l’uccisione di un cane che, trotterellando nel Chianti fiorentino dalle parti di Pozzolatico, col suo padrone a poca distanza, è stato ammazzato da dei cacciatori in mezzo ad un prato (2). Alcuni cacciatori lì vicini, subito individuati dalle forze dell’ordine chiamate dal proprietario e intervenute, hanno ovviamente negato di aver sparato.
Ma guarda un po’, come la bimba di Arezzo, pallini vaganti da soli in aria che – portati dal vento? – colpiscono la guancia di un’umana e il corpo di un cane. Chissà se in entrambi i casi verranno fatte le perizie sulle armi dei cacciatori in zona e i pallini mortali. Chissà. Dipenderà anche da chi se ne dovrebbe assumere la responsabilità, se è amico dei cacciatori o meno. Perché la storia e la legge non trattano un cane come un umano vivente… “è solo un cane”, sentiamo l’eco di queste parole.
Da quando la caccia ha riaperto lo scorso 2 settembre (in anticipo a discrezione delle Regioni – 3), se si va a cercare nelle cronache locali, ci sono incidenti a macchia di leopardo (anche colpiti da “fuoco amico” in quel di Livorno (4)). Con una facile ricerca in Internet si ha contezza della scia di morti e feriti dall’inizio dell’anno.
I cacciatori sono una lobby con agganci politici che garantiscono loro impunità e consenso. L’attività venatoria ha sviluppato un indotto non di sole armi. La legge consente ai cacciatori di violare la proprietà privata col fucile in mano. La sostanza, al di là delle vere e proprie balle che i cacciatori raccontano (equilibrio ambientale, etc) è che stiamo continuando a consentire di ammazzare animali per sport. Chissà quale messaggio culturale ed educativo queste persone e le istituzioni portano verso la società e i giovani soprattutto.
Dobbiamo continuare inermi ad assistere a questa strage di civiltà e umanità e di cultura?
Il proprietario del cane ammazzato nel Chianti fiorentino, un professore universitario di Scienze forestali in pensione, ha dichiarato di non essere contro la caccia e di non capire perché hanno sparato al suo cane. Chissà se ora capirà.
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc
1 – https://www.aduc.it/articolo/cacciatori+che+sparano+civili+normalita_36635.php
3 – https://www.aduc.it/articolo/riapre+caccia+retaggio+ipocrita+incivilta_36560.php