L’ipocrisia, secondo me, è da mettere in relazione alla falsa coscienza o doppia coscienza, per cui molti valori li consideriamo positivi in astratto, poi, quando, ci sono di mezzo i nostri interessi, cambiamo parere.
Più in generale, molte volte c’è separazione tra quello che crediamo corretto in linea di principio, razionalmente o anche effettivamente e quello che siamo capaci o disposti a fare in questo senso e a tal proposito … ultimamente (e non solo) in politica!
L’etica ha il diritto di essere rivendicata come fattore fondamentale dell’insegnamento; non si può dire “fate così” o “seguite questo metodo” e poi, per raggiungere un proprio interesse, si fa il contrario.
Ho conosciuto persone che davanti si comportano da moralisti, ti dicono hai ragione e poi …….. appena ti giri ti affondano il coltello nella schiena.
Ho visto Istruttori e Formatori predicare ai Corsi di Formazione alcuni concetti importanti (il Minibasket è un gioco, non è il campionato del mondo, è divertimento, è scoperta, è emozione, ecc.) e poi in campo per vincere le partite ……. difesa a zona, raddoppi difensivi, cambi per falso infortunio, ecc.
Fissare regole di gioco auree, ineccepibili ma anche a volte irrealizzabili, è spesso frutto di un moralismo esagerato (azzerare i punteggi, nascondere il risultato alla fine del periodo, etc.) che tende a rendere tutti e tutto sullo stesso piano.
A me non piace l’appiattimento e il considerare tutti allo stesso modo …. ma mi sento di affermare che la meritocrazia ha un suo valore anche con i bambini …….. che poi dopo la partita (vinta o persa) si dimenticano di tutto.
Nel mondo sportivo, come in tutta la società, domina l’ipocrisia di regole irrealistiche subito travolte dal culto delle eccezioni e dei privilegi particolari.
La vita non è un campionato, il mondo non si divide tra vincenti e perdenti!
BUONA DOMENICA a tutti e fate i bravi (non quelli di Don Rodrigo però!), perché questa notte arriva Santa Lucia e se siete stati bravi vi porta i regali, altrimenti vi porta il carbone!