#Lisistrata: I #classici assolvono e/o dovrebbero assolvere al compito di individuare e rappresentare gli archetipi, attraverso cui verrà declinato ogni tempo a venire. #Aristofane nella ribellione delle donne per dirimere gli interminabili conflitti tra ateniesi e achei e spartani mette al centro il sesso, rendendo le#donne protagoniste di una rivolta a fin di bene.
Secondo la #commedia, ancora rappresentata ed interpretata nei teatri antichi, come quello di #Siracusa, il senso del vivere si riduce dentro i piaceri, secondo cui senza c… e senza f… (“… non si può vivere con questo accidente, né senza!” #Aristofane) non si ha la possibilità di conseguire l’armonia, sia individuale che collettiva. Con Aristofane il #sesso diviene arma di persuasione, utile ad ammansire l’animo bellicoso degli uomini, che, senza le donne, dovranno recedere dalla loro irruente e guerreggiata voglia di conquista e tornare ai più miti consigli nell’alcova del #desiderio carnale e dei piaceri. Infatti come arma di ricatto, nonostante il permanente desiderio delle compagne per il#piacere, mentale e sentimentale, da condividere e dell’osceno da declinare, #Lisistrata diviene #guida di una pacificatoria azione, tesa a riportare la pace nell’umana conflittualità, pur attraversando momenti di contrapposizione.
Ma in tempi in cui culturalmente la #promiscuità non è più un traguardo e non appartiene più alle innovative tendenze del momento, tutte ricondotte all’artificio del pride in cui l’amore #omosessuale viene accolto ed accettato come modello. Ma l’attuale contesto ha introdotto la politica di ‘genere’ con cui per di più questa fornisce un modello ideologico mirato a giustapporre la#natura di uomini e donne, come momento artificiale per costruire nuovi costumi, nuove regole e nuovi conflitti rivolti solo ad una lotta tra i sessi in cui non si riesce a trovare requie nell’universo in cui la parata serve solo ad enfatizzare mode e processi mentali che servono solo a costruire antinomie e non certo a realizzare la pace dei sensi, dei sessi e dei latenti conflitti.
Qui ed ora Lisistrata non sembra più necessaria, giacché si dissolve il suo ruolo e perché più che armonie si ricercano, nei nuovi costumi, solo artificiosi passaggi senza più tenere in conto, nel vissuto, la vocazione dell’uomo a completarsi con la donna.