LO STRETTO DI MESSINA NON SI TOCCA. IMPONENTE MANIFESTAZIONE NAZIONALE A MESSINA CONTRO IL PONTE

“Non si può tenere in ostaggio il Paese per realizzare un’opera ancora al palo dopo 50 anni di studi e progetti inutili su cui ancora non si ha alcuna certezza. Il ponte sullo Stretto di Messina viene indicato come investimento strategico nella Manovra 2024 da un governo senza idee. L’Italia, mai come in questo momento, dovrebbe puntare su investimenti prioritari per la transizione ecologica dell’economia, la mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, la conservazione della biodiversità” dichiara Gaetano Benedetto, presidente del Centro Studi del WWF Italia, che ha partecipato al corteo nazionale “Lo Stretto Non Si Tocca” in svolgimento a Messina.

Il WWF chiede l’abrogazione di tutte le norme-forzatura (dalle misure ricomprese nella legge di Bilancio 2023 a quelle nei decreti legge 35/2023 e 104/2023) che in un anno hanno rilanciato il ponte sullo Stretto di Messina, senza che ce ne fossero i presupposti economico-finanziari, tecnici e ambientali. Il WWF chiede, altresì, che i 780 milioni di euro assegnati a quest’opera dalla Manovra 2024 siano destinati, invece, alla realizzazione degli interventi integrati (previsti dal decreto-legge 133/2014) finalizzati sia alla mitigazione del rischio idrogeologico, sia alla tutela e al recupero degli ecosistemi e della biodiversità dei corsi d’acqua per prevenire e meglio affrontare i fenomeni estremi provocati dai cambiamenti climatici.

“La Manovra 2024, come rilevato dalla Sezione di Controllo della Corte dei Conti, è sbilanciata proprio perché concentra le risorse su progetti specifici con ricadute limitate sul sistema economico, primo tra tutti il ponte. Le ricadute sono limitate ma i costi sono rilevanti, anche se il delta di ben il 20% tra le stime presentate dallo stesso Governo (14,6 miliardi di euro nel DEF 2023 e 11,6 miliardi nel disegno di legge di bilancio) dimostra l’arbitrarietà e la strumentalità dell’operazione. E viene da domandarsi come il Governo possa determinare i costi dell’opera in assenza di un progetto definitivo integrato, del perfezionamento della procedura di valutazione di impatto ambientale, del vaglio degli aspetti tecnici relativi alla costruibilità del ponte, nonché del piano economico-finanziario che dimostri la sostenibilità dell’intervento”, aggiunge Gaetano Benedetto.