“Neppure ci provo a interrompere i tuoi discorsi”.
“Evidentemente ai mafiosi piaceva pisciare fuori dall’orinale visto quello che hanno provocato nelle due stragi. Ma ci sono persone come me che si vergognavano di aver incassato il messaggio senza reagire. Non ce la faccio più. Non ce la faccio proprio più!”.
“E dov’è finita la tua filosofia della strada, quella secondo cui la vita ti insegna sempre qualcosa, e ciò che hai imparato ti torna utile, prima o poi? E così la prossima volta farai meglio di quella precedente. Così non sarai costretto a dire… Io no… mi dispiace! Caro mio, forse dovresti iniziare a renderti conto del fatto che la mafia non è una realtà a sé stante, che ha delle penetrazioni funzionali, che può contare sulle coperture delle connivenze istituzionali”.
“Che vorresti dire?”.
“Potrebbe, forse, lo Stato, il tuo amato Stato, essere colpevole d’inerzia? È possibile che il suo più grave errore sia che non vuole affrontare il problema in maniera concreta ma lo fa solo sull’onda dell’emergenza? Ti ricordi cosa diceva Paolo Borsellino?”.
“Certo che me lo ricordo”.
“E che diceva?”.
“Per la lotta alla mafia ci vorrebbe un morto eccellente ammazzato ogni anno, così da mantenere alta la tensione”.
“Non credi sia la triste e amara realtà? Forse, caro mio, lo Stato può debellare una struttura criminale, una congrega d’associati che uccidono ed estorcono denaro, basterebbe una repressione seria e duratura. Ma forse quello che non può fare è difendersi da se stesso…la mano sinistra non deve massaggiare il culo del potere ma dare schiaffi quando si piscia fuori dall’orinale”.
“Mi sento debole, stanco, e tu mi dici che mi trovo di fronte a un grande imbroglio”.
“Tutto questo, caro mio, puzza da fare schifo. Questa è pura follia”.
“Non posso, non devo arrendermi. Negli anni ho affinato lo spirito d’osservazione. L’importante è sapere a che gioco si partecipa”.
“E tu lo sai?”.
“Se esistono rappresentanti delle Istituzioni conniventi o collusi con la mafia, sarà un’impresa titanica sconfiggere Cosa Nostra”.
“È una polpetta avvelenata”.
“Se lo è, non c’è verso che io la mandi giù. Che alternative ho? Sgommare via? Non posso, proprio non posso”.
“La verità si trova tra schizzi di fango e di sangue e in mezzo agli ordigni fumanti. Si può fare inversione e andarsene, lasciandosi alle spalle le stranezze che sembrano passare per banalità, ogni giorno in Sicilia”.
“Oppure si può varcare la soglia”.