“Wir schaffen das”, “Ce la facciamo”, è la famosa frase della cancelliere tedesca, Angela Merkel, di fronte a 800 mila immigrati fatti entrare in Germania in un breve lasso di tempo. Oggi, circa 400 mila immigrati hanno un lavoro e padroneggiano la lingua tedesca.
La decisione della cancelliere Merkel ha creato tensioni nel suo partito, la CDU, tant’è che alle elezioni è avanzato un partito xenofobo, il che ha accentuato i problemi relativi al suo cancellierato e alla posizione interna alla CDU.
La cancelliere Merkel è, comunque, andata avanti con le sue idee, convinta che l’accoglienza e l’integrazione siano la soluzione ai problemi umanitari ed economici. Non è buonismo ma la presa d’atto che di fronte a fenomeni migratori, che nel solo 2018 hanno interessato 250 milioni di persone, la risposta non è la politica della paura ma quella del raziocinio.
Secondo uno studio di Lancet, una delle maggiori riviste scientifiche mondiali, il contributo dei migranti alle casse dello Stato che li ospita, sotto forma di tasse, supera il costo dei servizi sanitari o di altro tipo di cui usufruiscono.
L’assistenza agli anziani, i servizi di pulizia domestici e professionali sono spesso gestiti da immigrati. La Banca Mondiale ha stimato che gli immigrati hanno inviato, nel 2017, una somma di 613 miliardi di dollari alle loro famiglie di origine.
Cosa succede in Italia? Il vicepremier, Matteo Salvini, a giugno scorso, ha dichiarato che in un mese aveva fatto più di quanto realizzato, in anni, dai precedenti governi. Probabile che era andato in overdose da Nutella. Comunque, aspettiamo di sapere cosa vuol fare dei 400 mila immigrati irregolari. Per ora ne ha aumentato il numero con il “decreto sicurezza”.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc