Ancora un giorno e i messinesi conosceranno i nomi dei prossimi candidati in corsa per guidare il Comune e quelli che proveranno a conquistare una sedia in Consiglio comunale e nelle sei circoscrizioni cittadine.
Comunque la pensate non potete non condividere la nostra idea che quella che andremo a votare per certi versi è una classe una politica dell’improvvisazione e dell’interesse di parte. Una politica che guarda solo al breve periodo. Questo è un problema soprattutto perchè senza una visione ideale e un progetto di lungo respiro non si va lontano. Dietro l’angolo c’è solo la crisi.
Pensare che per Messina le urne sono la panacea dei nostri mali, è solo illusione. Come possono risolvere la crisi di una città gli stessi che non riescono nemmeno a decidere se una strada deve essere chiusa al traffico oppure no? E su questa disputa ci fanno pure una seduta di Consiglio.
Invece di pensare ai gettoni da intascare avrebbero fatto meglio a prestare più attenzione ai disagi delle famiglie a rischio povertà, ma ovviamente non ricordiamo accesi dibattiti né azioni concrete per i giovani in cerca di lavoro e futuro.
Del precedente Consiglio comunale insomma abbiamo ricordi poco nobili ma neppure la Giunta Accorinti ha brillato per concretezza. La verità che hanno giocato, sì entrambi, Giunta e Consiglio, a far finta di staccare la spina ora ai consiglieri, ora ad Accorinti. Ma giocare a chi prima stacca la spina, senza pagare pegno, è da veri irresponsabili. Ecco perché ripetiamo da giorni che in queste elezioni non possiamo più sbagliare il voto. Non possiamo ridare fiducia a quei consiglieri comunali che si sono dimostrati inutili per il bene di Messina. I tempi stringono. In assenza di un colpo di reni e un sussulto di responsabilità, la delegittimazione del vecchio Consiglio galoppa. E siamo già a livelli minimi di stima.