Gli elogi e i titoli sul quotidiano locale contribuiscono a scrivere la storia di una persona? L’eterna domanda ridiventa di attualità nel bel mezzo della MESSINA RISK SIS.MA. 2024, ovvero le esercitazioni di Protezione civile della XIII edizione della Settimana della Sicurezza. Di che parliamo? Del controllo accurato del territorio e della salvaguardia dell’ambiente per garantire la sicurezza dei luoghi e delle persone. Tanto per non andare lontano: da qualche anno ci siamo occupati – per esempio – della via Leonardo Sciascia dove succedono cose straordinarie e, a nostro avviso gravi, ma a quanto pare non così gravi, se né l’assessore Massimo Minutoli né il Subcomandante del Vigili, Giovanni Giardina hanno pensato di intervenire…
Eppure, ci sembra, che la pulizia dei torrenti sia fondamentale per la sicurezza dei luoghi in caso di forti piogge o altre avversità meteo. Ci chiediamo se di colpo l’entrata del torrente San Licandro (demanio), vicino le suore del Divino Zelo viene chiusa, con tanto di cartello con su scritto Proprietà privata, come la mettiamo? Possibile che nessun operatore se ne sia accorto? E quelle imprese che avrebbero dovuto pulire e controllare il torrente hanno segnalato la cosa a chi di competenza?
La responsabilità è individuale si impongono sempre scelte da fare e rischi da correre. Ma le sviste di chi ci amministra non si fermano qui. Avete mai fatto caso a tutte quelle occupazioni del suolo pubblico o dei marciapiedi in alcune periferie a rischio della nostra città? Chi controlla cosa? Chi controlla chi? Domandiamoci ora che vantaggio hanno gli onesti a denunciare alle autorità quello che chi dovrebbe controllare non vede?
Solo attirarsi gli strali e la vendetta degli intoccabili, o presunti tali.
Mentre al contrario la nostra preoccupazione per la sicurezza del territorio e delle persone è di farglielo sapere, una volta ancora. A nostro avviso si fa una gran confusione sull’argomento mentre si dovrebbe dare una risposta chiara alla spinosa questione, che ribadiamo riguarda tutti.
Il controllo del territorio spetta alla SEZIONE POLIZIA AMBIENTALE
Il che prevede, comandante Giovanni Giardina ci venga in aiuto se omettiamo qualcosa – controlli accertamenti, di iniziativa e delegati, in materia di inquinamento ambientale (acustico, atmosferico, idrico, del suolo, del sottosuolo, ecc.) anche con l’ausilio di Tecnici dell’A.R.P.A.;
Controlli e accertamenti in materia di smaltimento e gestione dei rifiuti;
Controlli e accertamenti relativi all’ottemperanza alle Ordinanze del Comune e dell’A.G. in materia di ambiente;
Controlli e accertamenti sulle condizioni idrogeologiche del territorio anche con l’ausilio di Tecnici dei competenti Dipartimenti del Comune e/o di altri Enti competenti;
Attività di applicazione delle sanzioni per gli illeciti amministrativi accertati compresa l’Attività di rapporto ai competenti Dipartimenti del Comune ed altri eventuali Enti interessati;
Attività di Polizia Giudiziaria, di iniziativa e delegata, per gli illeciti di rilevanza penale, compresi i relativi rapporti con I’Autorità Giudiziaria nel rispetto di quanto previsto dalla norme…
Insomma, dovrebbe essere così su tutto il territorio di Messina. Ma è davvero così? Il ruolo dei giornalisti – mi hanno sempre detto durante i corsi di formazione dell’Ordine – è quello di raccontare i fatti; pungolare la politica e le istituzioni in genere a non abusare del proprio ruolo, ma soprattutto far rispettare l’etica e le norme. Di sicuro fare il politico come l’investigatore e perché no, il giornalista a Messina è complicato, per certi versi, di sicuro esistono condizionamenti.
Ci sono le forze economiche e quelle lobbistiche; c’è il conformismo e lo spirito di sudditanza. Ci sono uomini e donne in queste professioni che hanno il loro padrone preferito; abbiamo l’impressione che sia molto diffuso un prudente atteggiamento: la smodata voglia di non dispiacere a nessuno.
Sappiamo bene che questa riflessione manderà in bestia più di uno al Palazzo. E magari farà infuriare l’assessore Minutoli e il Subcomandante Giardina: ma che colpa abbiamo noi se siamo dei nostalgici del vero giornalismo? Enzo Biagi ripeteva che il giornalismo, quello vero, è una scoperta continua: non basta guardare, bisognerebbe anche saper vedere. E agire, aggiungiamo noi.