Con la nuova legge bavaglio prevista dall’emendamento Costa noi cittadini non potremmo mai più conoscere fatti gravi che emergono grazie a importanti inchieste su corruzione, su malapolitica, imprenditoria, poteri forti, su mafia e colletti bianchi. Ma anche su molestie e violenze sessuali che sono servite a incoraggiare tante donne a denunciare.
Non avremmo mai potuto essere informati nel dettaglio circa le accuse contenute nelle indagini sulle commesse d’oro dell’Anas, sul crollo del Ponte Morandi, sullo scandalo delle toghe e le nomine al Csm, sull’arresto e sulle protezioni di Matteo Messina Denaro, su Mondo di Mezzo, Calciopoli, Lady Asl, sulla speculazione sul terremoto dell’Aquila.
Il divieto di pubblicare le ordinanze di custodia cautelare e i contenuti fino alla fine dell’udienza preliminare, previsto dall’emendamento proposto dal deputato di “Azione” Enrico Costa, rappresenta un provvedimento autoritario gravissimo che non solo colpisce e limita il lavoro dei giornalisti, ma soprattutto il diritto dei cittadini di essere informati e rende più indifese le stesse persone private della libertà.
L’Italia è al quatantunesimo posto per libertà di stampa nel mondo: quante posizioni siamo disposti ancora a perdere?
Sostengono questo appello, fra gli altri, Lirio Abbate, giornalista che si occupa di corruzione, politica, malaffare e mafie, minacciato dalla mafia e per questo sotto scorta; Sandro Ruotolo, giornalista e politico, minacciato dalla camorra e per questo sotto scorta; Riccardo Iacona, giornalista e conduttore di Presa Diretta, Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore di Report, Corrado Formigli, giornalista e conduttore di Piazzapulita … Elenco in aggiornamento.
La RETE #NOBAVAGLIO, rete di giornalisti e cittadini, ARTICOLO 21, Libera lnformazione, CGIL, ARCI, LIBERA, LEGAMBIENTE Libertà e Giustizia, Ordine dei giornalisti del Lazio, Associazione Nazionale GIURISTI DEMOCRATICI, Collettiva, MoveOn Italia, Associazione STEFANO CUCCHI, FREE ASSANGE Italia, GIULIA, ControCorrente Lazio, InformazioneFuturo, Coordinamento per la democrazia costituzionale, UDU Roma, Gay Net, Stampa Critica, ASSOPACE PALESTINA, Fillea CGIIL Roma Lazio, ANPI Roma, … (adesioni in aggiornamento al LINK) sostengono la mobilitazione della FEDERAZIONE NAZIONALE STAMPA ITALIANA, dell’USIGRAI, dell’ ORDINE dei GIORNALISTI,
CHIEDONO:
Al Parlamento di NON approvare il testo e si uniscono all’appello rivolto, anche dall’ex vice presidente emerito della Corte Costituzionale Paolo Maddalena;
Al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di NON firmare questo provvedimento eventualmente varato.
CI RIVOLGIAMO:
Al mondo dell’informazione, della cultura, della società civile, ai sindacati, alle reti sociali, a tutti i cittadini che hanno a cuore la libertà d’informazione e il diritto di essere informati
perché sostengano con la loro firma questa Petizione
#NonPerNoiMaPerTutti