Tutti gli allarmisti del clima sono in rivolta e gridano all’emergenza per le inondazioni a Valencia, Spagna. Dimenticando di dire che è un’area che si allaga regolarmente, come successo con la Grande Alluvione del 1957 (conosciuta come Gran riada de Valencia, che con una portata di 3.700 m³/s inondò gran parte della città provocando morti e il caos tra la popolazione), e che nel “500 e nell’800 ci furono 5 gravi alluvioni per secolo in quella zona.
Urlano e imprecano contro quelli che definiscono i “negazionisti” del cambiamento climatico (definizione oramai scontata per coloro che osano mettere in dubbio la narrazione unica del pensiero unico), ma non sanno che a Valencia, il letto del fiume Turia che attraversava la città, è stato trasformato in una specie di “giardino” con negozi e ristoranti, attraverso opere di urbanizzazione che ne hanno deviato il corso. Ora, nessuno nega che possa esserci in corso un “cambiamento climatico” il pianeta è vivo e cambia in continuazione, ma ciò che si mette in dubbio è che sia di natura antropica e che io con la mia Panda sia responsabile di tutto questo, mentre se solo si prova a parlare di “inseminazione delle nuvole” e di “geoingegneria climatica”, si viene tacciati di “complottismo”, così come se solo si accenna alle miriadi di “strisce” tracciate nel cielo, giorno dopo giorno a formare disegni surreali, che sarebbero solo “condensa” prodotta dai motori degli aerei.
Ecco, personalmente, mi piacerebbe poter ascoltare entrambe le “campane”, cioè non negare nulla e poter parlare liberamente di tutto, confrontarsi sia sul cambiamento climatico, sia sul come certi “uomini”, tentino di governare, modificare e usare, ciò che appare impossibile senza gravi e disastrose conseguenze, cioè la natura e i suoi cicli. O forse vogliono sostituirsi in tutto e per tutto a Dio?
bilgiu