Phubbing & Scateno De Luca. Quando la truppa preferisce lo smartphone al capo

(Controllare il cellulare durante una conversazione o in altri contesti sociali)
Questa scena immortalata dall’obiettivo certifica – come meglio non potrebbe – lo stato della politica nella nostra epoca: il capo (Cateno De Luca) parla alla platea ma loro (dal sindaco Basile al resto del tavolo dei relatori) preferiscono controllare lo smartphone piuttosto che ascoltarlo. Sprovvedutezza o un soffio di maleducazione? Il gesto, che sembra assai consueto, viene definito tecnicamente “phubbing” e si riferisce all’atto di dare priorità al telefono piuttosto che all’interazione sociale.
Il termine è stato inserito anche le dizionario Treccani, con il seguente significato: “l’azione, il fatto di trascurare il proprio interlocutore fisico per consultare spesso, in modo più o meno compulsivo, il cellulare o un altro dispositivo interattivo”.
In effetti il phubbing è un comportamento indesiderabile, un passo falso sociale. Ma proviamo a rifletterci: perché alcune persone lo fanno? Perché alcune persone danno priorità allo smartphone (scrolling di foto o notizie, uso di social network, app risucchia-attenzione…) quando potrebbero interagire faccia a faccia con le persone? Vuoi vedere che lo smartphone è più interessante di quel che dice Cateno?
Insomma, la “foto” parla, eccome se parla…
Eppure il convegno riguardava un tema tutt’altro che banale: “Messina verso la Bandiera Blu”, ovvero, fare il punto sulle strategie finalizzate al potenziamento dei servizi e alla riqualificazione ambientale per un’offerta turistica e ricettiva di alta qualità. Quindi soldi, investimenti, economia.
Ma torniamo al fatto, sì al “phubbing”: chi lo commette appare come una persona irriguardosa, indelicata, scortese e incivile, oltre che probabilmente antipatica, arrogante e poco interessante, chi lo subisce, invece può subire un danno all’autostima e al senso personale di realizzazione, non sentir appagato il bisogno di appartenenza, sentirsi sminuito e poco valorizzato.
Povero Cateno, li cresci, li metti in sella, dai loro una poltrona, visibilità e onori e loro così ti ripagano… Ma lo sanno che se t’incazzi cambieranno mestiere?
Battute a parte, amici miei, se non comincia a esserci un po’ di consapevolezza della posto in gioco da parte di chi, a qualunque livello, amministra la cosa pubblica, saranno presto guai per tutti quanti noi.