Siamo alle solite. Propaganda a caratteri cubitali che trasforma in un viaggio sulla luna una passeggiata dietro l’angolo di casa. Stavolta è Pat Cox, responsabile UE del “corridoio Scandinavo-Mediterraneo”, a essere usato per fargli dire cose che non ha detto, secondo l’ormai nota tecnica di Ciucci e Salvini: usare una mezza verità per veicolare notizie infondate di propaganda.
A Bruxelles, sui fondi per “connettere l’Europa”, Cox ha chiarito che, come da sempre sostenuto da “Invece del ponte”, l’Europa potrà al massimo cofinanziare studi di progettazione. Ma non ci sono al momento né spazi né modi per finanziare la costruzione del ponte, “un progetto molto ambizioso e costoso”, che solo in futuro “potrebbe richiedere un finanziamento europeo”, dovendo prima però avere integrale copertura finanziaria nazionale. Copertura che non c’è, visto che a fronte di 13,5 miliardi (15 perché possa realmente operare) il Governo ne ha stanziati solo 11,6. E pare che i fondi siano richiesti per l’approfondimento degli studi geologici e sismici. In pratica c’è l’autodichiarazione che il progetto è solo fintamente “definitivo”.
E’ notizia infondata quindi che l’Europa non aspetti altro che dare soldi per finanziare il “ponte dei miracoli”.
E alla propaganda va in soccorso anche Schifani che reclama la scena dichiarando, in plurale maiestatis, “decidiamo noi se il ponte è prioritario”. Lo stesso Schifani che inaugura la campagna di primavera con un convegno in cui si siederà insieme a Salini di Webuild e Lo Bosco di RFI.
A lui e ai suoi invitati il popolo dello Stretto, con ancora più forza, risponde che certamente lo decideremo noi: lo decideranno i cittadini il futuro di questo territorio, venga a Messina per costatarlo.
Cittadini per lo sviluppo sostenibile dell’area dello Stretto di Messina