Messina – Qualcuno avverta i consiglieri comunali che nessun regime li costringe al silenzio su quanto accade per le strade di Messina. Anche qui bisognerebbe capire qual è l’idea della democrazia che hanno i figli dei figli dei potenti che li hanno sostenuti nella raccolta dei voti. Perché solo così sono stati eletti molti di loro. Non tutti ma abbastanza per essere preoccupato…
Mi chiedo e vi chiedo paladini del popolo: se domani mattina non esistesse più la politica – parassita, in che città ci risvegliamo? Quello dei contratti a progetto? Delle pensioni che non ci sono più? Se domani ci svegliamo in un luogo dove c’è assenza di criminalità, non ci ritroviamo in una città perfetta, che protegge i giovani e la maternità. A volte viene veramente da chiedersi chi è più criminale. Il punto è riscoprire dunque la convenienza di essere onesti nonostante il Palazzo faccia di tutto per corrompere le persone.
Hai voglia a spiegare ai cittadini che tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. La verità è che la cosiddetta società civile che da anni tiene in pugno Messina, è avida. Vuole le ricchezze dei poveri, non aiutare i poveri a vivere meglio la quotidianità. Per governare usano il trucco della tutela dei diritti: i poveri di casa nostra contro i poveri alla nostra porta.
Cari consiglieri, carissimi assessori della Giunta Basile, mi rendo anche conto che la mia ironia vi danneggia, ma dovrebbero darvi più fastidio le biro che girano alla cassa gli assegni dei simpatizzanti: tra i quali, guarda caso, non c’è mai un mecenate che sia al di fuori degli affari.
Occupare uno spazio o un punto del deserto non significa possederlo: bisognerebbe liberarsi dei luoghi comuni. Una maglietta non fa uno statista e un paio di scarpe comode un podista… E mille e passa voti raccolti – chissà come nell’urna – un politico con la P maiuscola.
Nelle nostre condizioni nessuno continua ad avere il dovere di vincere, ma nemmeno di doverci convincere che deve esserci una guerra quotidiana e che per giunta dev’essere santa.
Si tratta di controllare gli atti del sindaco Basile in maniera etica, in fondo.