Il voto pulito. A ogni elezione si fanno le analisi al candidato: in Italia esiste un problema molto serio che si chiama criminalità. Non sono a conoscenza se in Inghilterra, Francia o Germania ci siano queste anomalie. Sicuramente sì, ma occupiamoci di quel che accade da noi. Sulla questione morale ci sarebbe da fare un discorso serio, ma la verità è che tutti parlano contemporaneamente e nessuno capisce nulla.
Da Roma a Messina.
Il 12 giugno si andrà a votare per le Amministrative ma registro tra i miei concittadini entusiasmo scarso: vecchie facce, vecchie polemiche, zero novità nei programmi. In quanto alle soluzioni proposte dai potenziali sindaco… meglio sorvolare: mi censuro da solo. A quelli come noi la politica piace intesa come servizio per la comunità e, ove possibile, come luogo di cultura e dialogo. Purtroppo di questo aspetto si parla sempre meno, e il verbo parlare è inadeguato.
Nelle discussioni di potere, di affari (personali), di gestione della cosa pubblica come se fosse un proprio negozio si urla, si strilla, ci si accapiglia, parole sempre più come pietre. Questa non è politica intesa come tutela degli interessi dei cittadini ma guerra fra bande. Non ho mai pensato né scritto che abbiamo gli amministratori migliori del mondo. Amministrare una città, una Regione, un Paese è complicato. Di più. Credo che una Giunta comunale o regionale abbiano un compito estremamente difficile e che sia quasi un dovere, per le altre componenti istituzionali non complicarglielo ulteriormente. Ognuno faccia le sue considerazioni… sulla Giustizia e il rispetto delle regole. Le polemiche sul Sistema Palamara in questo ribollente scorcio di vita politica consiste esattamente in questo: complicarglielo sempre di più, fino a renderlo quasi impossibile. E poi, qualcosa succederà.
Può anche succedere qualcosa di grave, per carità ma anche finire a tarallucci e vino, ma non si crea una nuova società con le delazioni scandalistiche e la demagogia rimbombante. Le pressioni giudiziarie sono insostenibili, non raccontiamoci storielle. Non sono più dispute sulle idee, sui programmi, sui valori, sono giudizi di Dio, parole, atti, iniziative che inquinano la realtà. Sono altro, in cui entrano e pesano il sospetto, il rancore, il pregiudizio.
Per amministrare la città occorrono persone competenti, non solo persone oneste.
Giuro che non m’importa molto se vince Federico Basile, Maurizio Croce o Franco De Domenico, anche se a volte sogno un sindaco che sappia uscire allo scoperto, un primo cittadino meno cerchiobottista e un’Amministrazione che non pensi solo a fare più euro su tasse e multe a discapito dei servizi offerti alla comunità. A IMG PRESS piace una gestione della cosa pubblica trasparente, etica, intelligente. Ci piace raccontare la politica come servizio: purtroppo spesso accade l’esatto contrario. Ciononostante, continuo a pensare che sia bello andare a votare per scegliere democraticamente il sindaco, il consigliere comunale e per i cinque referendum abrogativi sulla giustizia.