Sembra che l’artista Fedez sia stato oggetto di un tentativo di censura preventiva da parte della Rai. Nel suo intervento in occasione del concertone del Primo Maggio trasmesso dalla Rai, ha difeso la proposta di legge Zan contro l’omofobia e attaccato i contrari. Ma poi ha anche diffuso la registrazione di una telefonata coi vertici Rai che cercavano di dissuaderlo da un intervento come quello che poi ha fatto. Reazioni: affievolimenti/smentite da parte delle maestranze Rai, nonché molti attestati di solidarietà e incitamento all’artista.
Aria fritta!
L’ente di Stato a cui è demandata l’informazione non potrebbe essere altrimenti. É espressione dei partiti in Parlamento, tutti. La libertà dipende dal proprio editore. Se quest’ultimo è tutto e il contrario di tutto, è ipocrita richiamare i principi fondanti quando si crede che questi siano lesi rispetto alle proprie interpretazioni degli stessi. Chi si oppone al ddl Zan lo fa in nome degli stessi principi di chi è favorevole, ed entrambi si sentono legittimati a pretendere dalla Rai.
Il problema è che la Rai è “di tutto e di più”, intrattenimento di Stato. Non una mera emittente delle informazioni istituzionali, ma un monopolio di tutta l’informazione, in abuso di posizione dominante verso i propri competitor. E che per finanziarsi si fonda su una menzogna: chiama canone un’imposta obbligatoria per il possesso di un apparecchio tv o radio, anche se l’utente dovesse utilizzarli solo per i servizi della sua concorrenza.
E’ preoccupante uno Stato che proclami libertà d’espressione per poi arrogarsi il monopolio di questa libertà, con “bastone e carota”: “bastone” facendosi pagare l’imposta da tutti, “carota” concedendo briciole ai propri concorrenti (si pensi al mercato pubblicitario, unico guadagno per i concorrenti ma non per Rai).
L’alternativa c’è. Lo hanno anche detto gli italiani con un referendum alcuni anni fa: privatizzare la Rai, azienda fra le aziende. E affidare l’informazione istituzionale (solo questa) a chi vince un appalto.
Chi si oppone? Tutti quei partiti che oggi si accapigliano per “Fedez sì, Fedez no”, ché gli sta bene così com’è perché la Rai è una mangiatoia per tutti. Ogni tanto tirano fuori la propria aria fritta, si fanno belli con gli elettori. E poi punto e a capo.
Qui il canale web di Aduc sul monopolio Rai: https://tlc.aduc.it/rai/
Vincenzo Donvito, presidente Aduc