Ritorna il problema rom, in vista delle elezioni

Il prossimo mese ci sono le elezioni e quali è l’argomento che sollecita attenzione negli elettori? La paura.

Così si è arrivati alla legge sulla cosiddetta legittima difesa, del tutto inutile, ma questo è servito ad aumentare i consensi, sicchè la Lega, nei sondaggi, viaggia tranquillamente sopra il 30%.

Ora si ripropone il tema dei Rom, altro argomento che sollecita l’attenzione angosciosa degli elettori.

I due vice premier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, si sono gettati sull’argomento, sperando di cavalcare la paura e acquisire consensi.

E’ probabile che si è voluta mantenere questa etnia come valvola di sfogo delle tensioni sociali, facile fumo per nascondere altri e più gravi problemi, soprattutto di carattere economico, i cui effetti si riversano pesantemente sulla vita dei cittadini.

E’ una vecchia tattica quella di individuare un nemico, sia istituzionale o di categorie sociali, etniche o religiose. La storia è piena di questi esempi sui quali si coagula il consenso popolare.

E’ evidente che più si emargina una etnia o un popolo, più si esasperano i problemi. La soluzione, diceva Mandela, non è l’esclusione ma l’inclusione. Certo, ci vorranno anni prima che gli effetti dell’inclusione si facciano sentire, considerato che i Rom sono guardati con ostilità, per tutta una serie di motivi che hanno riempito le cronache dei media. Se il problema non si affronta non si risolverà mai. Sarà difficile, ma occorre provarci.

 

Primo Mastrantoni, segretario Aduc