Era già successo pochi mesi dopo l’elezione della sindaca Virginia Raggi: Bebbe Grillo, davanti ad una miriade di giornalisti, tv e radio, aveva affermato che Roma era pulita. Grande risonanza mediatica, tanto che una giornalista bolognese me ne aveva chiesto conferma. Come allora, Roma, non è pulita.
Pochi giorni fa, Grillo ripete la scena con una dichiarazione sulle buche stradali: non ci sono.
E’ un comico, dice qualcuno, e le battute grilliane vanno prese così, dette, appunto, da un comico. Il problema è che, a causa delle buche stradali, qualcuno è morto, altre sono rimaste ferite, altre ancora hanno subito danni ai propri mezzi.
Come si fa ad essere comici di fronte alla tragedia?
Il problema della Capitale d’Italia è che sul più alto seggio di palazzo Senatorio, quello del primo cittadino, non siede nessuno, nel senso che manca una guida. Non a caso Virginia Raggi, è soprannominata la “non sindaca”.
A più di due anni dal suo insediamento la sindaca Raggi non ha, non diciamo risolto, ma affrontato concretamente i problemi di Roma: la città continua ad essere sporca, i mezzi pubblici sono tali solo di nome, i giardini e i parchi in stato di abbandono, il degrado diffuso. Un caso eclatante serve a dare il quadro della situazione: alcuni fondi del Giubileo del 2015 non sono ancora stati spesi mentre si chiedono soldi al governo.
“Il vento è cambiato”, ripeteva con veemenza la sindaca Raggi, battendo la mano sul tavolo. Più che cambiato, non c’è proprio.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc