Messina – Con qualche giorno di ritardo riprendo un comunicato stampa dell’Amministrazione Cateno Basile sui successi (?) che la mia città ha compiuto nella raccolta dei rifiuti, toccando il 59% di raccolta differenziata. È quanto emerge dai dati riferiti al mese di agosto, elaborati e resi disponibili nei giorni scorsi. Nella loro autocelebrazione scrivono che è il frutto del lavoro costante dell’Amministrazione, di Messinaservizi Bene Comune e della collaborazione dei cittadini rispettosi delle regole.
Gli argomenti restano d’attualità. Ci prendiamo anche la briga di parlare in nome del popolo che non la pensa come loro, pardon come Lui: la raccolta dei rifiuti così come è stata concepita da Cateno De Luca obbliga le famiglie a tenere la spazzatura in casa e nei cortili dove topi, blatte e insetti la fanno da padrone, con buona pace dei due sindaci. Basterebbe girare nei rioni cittadini invasi dai mastelli, o di quel che ne rimane, visto che la loro durata nel tempo è limitata (!) con inconvenienti annessi (fuoriuscita dei liquami). Ma bisogna fare festa per il buon nome del loro capo truppa.
Epperò, parafrasando “Scateno” qui da noi non si guarda alle tessere di partito ma alle “famiglie” di provenienza. Non ci entusiasma l’idea di una Messina così ribaltata dal “capetto” di Fiumedinisi. Da un casotto all’altro. Dal pulpito del suo scranno Scateno ha ricordato a Ismaele La Vardera (che auspicava più democrazia) che certe decisioni vanno prese da quadri più alti, e, in sostanza, che La Vardera era meglio pensasse a fare il commediante.
Ora a Noi pare che la prima parte del ragionamento sia ovvia e la seconda riduttiva. L’ex Iena ha semplicemente espresso una sua opinione perché saper cambiare idea è un grande privilegio della vita e aveva tre buoni motivi per farlo: è un essere umano, è un cittadino italiano ed è un deputato dell’Assemblea siciliana votato dal popolo. Se Cateno De Luca preferisce avere per politici degli zombi, lo dica chiaro e stia sicuro che molti si daranno una regolata. Insomma, la politica targata De Luca non è quasi mai aperta, accogliente. Le persone pensanti sono temute perché possono essere dirompenti. A Noi pare un ritorno al passato senza andata. Amici e colleghi: essere giornalisti significa anche raccontare i fatti e non omettere nulla. Niente bufale. please!