Il Tribunale di Siena ha acconsentito la liberazione dai debiti del consumatore dopo aver accertato lo stato di perdurante squilibrio tra il suo patrimonio prontamente liquidabile e l’esposizione debitoria. Il Tribunale, valutata la meritevolezza del consumatore (ovvero che il consumatore ha confidato razionalmente nel patrimonio per pagare i debiti), ha omologato il piano del consumatore che prevedeva una pagamento in 120 rate del debito complessivo di 65.000 € (circa 10 anni), per finanziamenti contratti da una donna per soddisfare le proprie esigenze di vita quotidiana. Il Tribunale ha inoltre sospeso e poi revocato la cessione del quinto comprendendo il relativo debito nel complessivo generale. Il piano presentato Il patrimonio del consumatore era composto da una nuda proprietà di un piccolo appartamento, una auto del 2015 e della titolarità di una somma di denaro depositata in banca pari a € 7.600. La posizione debitoria invece era determinata dal finanziamento fondiario acceso presso la banca pari a € 160.000, dal finanziamento per acquisto dell’auto pari a € 15.000 e un debito chirografario per sconfinamento verso una banca di € 1.500 oltre interessi. La posizione debitoria complessiva era pertanto pari a circa € 178.000. La famiglia del consumatore era composta da due persone (lo stesso consumatore e la figlia di 8 anni) e le spese per il loro sostentamento dignitoso erano oggettivamente determinate nell’importo mensile di € 1.000,00. Ciò in base alla indicazioni fornite e della documentazione prodotta compatibili con i parametri di calcolo forniti dall’ISTAT, parametri che tengono conto anche della indicazione geografica e delle dimensioni Comune di residenza. Così determinata la spesa primaria della famiglia, è stata ricavata la somma mensile derivante dal lavoro dipendente che il consumatore ha potuto mettere a disposizione dei creditori. Pertanto, proponendo la liquidazione del patrimonio, impiegando una somma mensile (circa a € 500,00 al mese) e impegnandosi a mettere a disposizione dei creditori eventuali crediti sorti successivamente (come la tredicesima) il piano proposto è stato ritenuto dal Tribunale adeguato e così omologato. Le ragioni dell’indebitamento Sono state rinvenute nel fatto che il consumatore in vista di un impiego pubblico ha acquistato una abitazione ma poi, imprevedibilmente, lo stesso ha dovuto cambiare residenza per lo spostamento della sede di lavoro e così prendere una casa in locazione e dal mancato pagamento della locazione della casa precedente data a sua volta in locazione. Inoltre, ha contribuito all’indebitamento il fatto che la donna doveva mantenere la figlia ed il marito non faceva pervenire il proprio contributo economico. Il finanziamento per l’acquisto dell’auto è stato ritenuto parte delle normali abitudini di vita e quindi non irragionevole. Quindi per il Tribunale di Siena il consumatore non è stato ritenuto colpevole del suo indebitamento. In conclusione I crediti privilegiati sono stati soddisfatti al 37% quelli chirografari al 30% e così il consumatore con tale soddisfacimento parziale dei crediti, osservato correttamente il piano, potrà poi ripartire come soggetto economicamente sano. Gabriele Sernesi, legale, consulente Aduc