Stati Uniti d’Europa: Viribus unitis è una locuzione latina che significa l’unione fa la forza. La storia lo insegna, ma spesso si dimentica questa saggia e antica massima. Lo hanno dimenticato i sudditi di Sua Maestà britannica, quando hanno votato per l’uscita del Regno Unito dalla Unione europea e lo ha dimenticato il nuovo premier britannico Boris Johnson, che ha un nonno turco e dovrebbe capire il lato positivo delle interconnessioni, anche genetiche.
Dopo 3 anni di trattativa con l’Ue, la precedente premier, Theresa May, ha portato a casa un accordo sulla Brexit che non è stato approvato dal Parlamento britannico e non ha concluso nulla.
Ora tocca al nuovo premier Johnson, che tira dritto per una uscita unilaterale, il che creerà problemi con la Scozia, che vuole rimanere nella Ue e con l’Irlanda del Nord, che è una parte del Regno Unito, ma che confina con la sottostante Repubblica Irlandese.
Nel mondo abbiamo due potenze politiche, economiche e militari: Stati Uniti e Cina.
Uscire dalla Ue significa finire per orbitare come satellite intorno agli Stati Uniti. Satellite, appunto, non pianeta con uguale opportunità, come è oggi il Regno Unito nell’ambito della Ue.
Intanto, negli ultimi 4 giorni la sterlina si è deprezzata del 3%, il che farebbe la gioia dei nostrani fautori del ritorno alla lira, che auspicano l’uscita dell’Italia dall’euro e la svalutazione della lira, che, secondo alcuni cavernicoli dell’economia a caccia di voti, determinerebbe un aumento delle esportazioni, dimenticando che esportiamo in Europa il 60% dei nostri prodotti, che esistono le barriere doganali, che saranno prontamente alzate in caso di Italexit, e che le merci cinesi sono competitive.
La Storia non insegna, altrimenti ci saremmo evitati le due terribili guerre mondiali del secolo scorso.
Purtroppo, la Storia non è maestra neanche in questo secolo.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc