I fatti in Afghanistan, col ritiro degli Alleati Usa in testa, ci aiutano a riflettere su più o meno simili situazioni in altre parti del mondo. Soprattutto dopo che il segretario di Stato dell’amministrazione Biden, Antony Blinken, ha fatto sapere che gli Usa lasciano l’Afghanistan perché la loro missione è compiuta: hanno fermato gli attacchi a Washington.
E se gli Usa decidessero di ritirarsi dalla cosiddetta Europa?
Al momento, grazie anche al passaggio da Trump a Biden, non sembra essere al loro ordine del giorno. Ma in Unione Europa, nonostante la recente defezione del Regno Unito, è all’ordine del giorno il passaggio ad una fase costituente degli Stati Uniti d’Europa.
La situazione è questa. Gli Usa sono in Europa perché hanno vinto la seconda guerra mondiale coi britannici e perché l’Europa è un territorio che gli consente di arginare minacce provenienti da Mediterraneo ed Urali. Il passaggio dell’Europa (post muro di Berlino, ovviamente) ad altre alleanze darebbe fastidio ai loro alleati britannici e ai loro rapporti economici con l’antico continente. Continente in cui non vogliono che nessuno Stato diventi egemone, visto quanto è accaduto nel secolo scorso con l’imperialismo tedesco. Sembrerebbe quindi che agli Usa andrebbe proprio bene l’Europa com’è oggi: unità economica per meglio trattare con le merci, disunità politica per far sì che le decisioni continuino a prenderle loro.
Quindi, molto semplificando, se l’Unione Europea dovesse diventare anche politica (Stati Uniti d’Europa), gli Usa storcerebbero il naso. E sono giustificate le politiche militari in corso (per esempio le limitazioni agli eserciti tedesco e italiano) che impediscono un venir meno della loro egemonia. Quindi, sempre molto semplificando, noi federalisti europei dovremmo combattere gli Usa che ci impedirebbero il sogno e la necessità del manifesto di Ventotene? Oppure… rinunciarvi?
Per fortuna la politica non è così semplice e neanche così ottusa.
L’Europa non è l’Afghanistan, con un’economia basata sull’illegalità (coltivazione e produzione di oppio), ma la seconda potenza economica mondiale. Che anche se “occupata” dagli Usa ha un suo peso e, volendo, una volontà di governo politico di se stessa (e non degli Stati sovrani com’è oggi). Per cui, Usa o non Usa, sono comunque gli europei che devono decidere se continuare ad essere solo forziere economico e delle idee o anche politico. E far sì che il proprio assetto non sia ancora deciso da come il mondo è venuto fuori dopo la seconda guerra mondiale.
Vincenzo Donvito, Aduc