La kermesse, ideata e con la direzione artistica di Désirée Klain, apre i battenti lunedì 22 aprile 2024 con il premio ‘Pimentel Fonseca’ dedicato ai cronisti morti a Gaza.
Prevede anche il premio alla coraggiosa giornalista egiziano-palestinese Youmna El Sayed, corrispondente dalla Striscia di Gaza di Al Jazeera English, e l’ “honoris causa” alla cronista “sotto scorta” Marilena Natale, il ricco programma della IX edizione di “Imbavagliati”, il festival internazionale di Giornalismo Civile ideato e con la direzione artistica di Désirée Klain che si aprirà a Napoli lunedì 22 aprile 2024.
Intitolata “Io ho visto – Strumenti di pace”, la tre giorni si aprirà all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici con il “Premio Pimentel Fonseca”, dedicato ai reporter assassinati nel corso dei bombardamenti nella striscia di Gaza. Centrale, quindi, sarà il tema della guerra, in particolare “la terza guerra mondiale a pezzi”, come l’ha definita Papa Francesco: dall’Ucraina al Medio Oriente, fino alle “guerre dimenticate”, come in Siria, Repubblica del Congo e Afghanistan.
Il titolo scelto – spiega un comunicato – sottolinea il cambiamento che le nuove tecnologie hanno portato nella nostra capacità di essere testimoni diretti di eventi drammatici: grazie a internet, agli smartphone e ai social media, possiamo essere informati, quasi istantaneamente, su ciò che accade nel mondo e condividere le testimonianze dirette delle vittime e dei testimoni. Questo ha reso più difficile negare o ignorare i fatti, poiché le prove sono accessibili a tutti.
«In questo senso – sottolinea Klain – siamo tutti ‘Strumenti di pace’, nella ‘Globalizzazione dell’indifferenza’, come lo sono anche i tanti artisti, operatori, manifestanti che subiscono censure, violenze, manganellate, semplicemente perché hanno chiesto un pacifico ‘Fermate il fuoco’».
PER APPROFONDIRE
Tutte le informazioni utili e il programma dettagliato del Festival sono disponibili anche sul sito web del Sindacato unitario giornalisti Campania.