Tra le motivazioni a giustificare l’invasione dell’Ucraina, Putin sostiene che questo Paese sia covo di nazisti, fascisti e drogati. E la sua Russia, che sarebbe esente da queste piaghe, arriverebbe a salvarlo riconducendolo sotto la sua protezione.
In Russia non ci sono ufficialmente nazisti e fascisti, ma c’è da intendersi sull’uso del termine “nazisti/fascisti”, ché non si può escludere che siano tali (1) i metodi di Stato per mantenere l’ordine pubblico, che tra avvelenamenti, repressione di ogni forma di dissenso fisica e mediatica, carceri tipo Siberia… In Russia le droghe illegali (2) si tende a combatterle solo con la repressione… che se è comprensibile per i traffici, lascia dubbi per i consumatori, equiparati a criminali sia per spinelli che per sostanze che inducono dipendenze, dove queste ultime vengono curate, oltre che con il carcere, con l’astinenza.
Nel mondo che non gravita su regimi simili a quello russo (Cina e non solo) le droghe vengono trattate diversamente: lotta ai traffici, cure di riduzione del danno per le dipendenze, legalizzazione terapeutica e ricreativa di cannabis e – per ora in contesti pionieristici – legalizzazione terapeutica delle psichedeliche.
Qual è il “difetto” che l’Ucraina rappresenta per la Russia?
Essenzialmente di essere un Paese non simile alla Russia, dove gli elettori hanno preferito metodi di vita più simili a quelli cosiddetti occidentali.
In Ucraina i nazismi/fascismi (che ci sono) non sono metodi di Stato, ma di scellerati gruppi, ben radicati anche come reazione al precedente regime sovietico.
Sulle droghe l’Ucraina si sta muovendo come altri “occidentali”. Il Paese paga un prezzo alto per storia e posizione geopolitica: mafie dedite a narcotraffico che usano il territorio come hub (3) dei traffici che dall’Oriente (molto Afghanistan) vanno in Europa… non molto diverso da quanto fanno, per restare solo in Europa, le mafie in Italia (4), Spagna, Bulgaria e Olanda.
Nel contempo l’Ucraina è un Paese che cerca di ridurre il danno per le dipendenze (5), combattere i traffici e, soprattutto, muoversi verso la legalizzazione della cannabis, promossa anche dal suo attuale presidente (6).
La vicenda delle droghe illegali spiega, al pari di altre, l’invasione russa. La scelta ucraina di “con-vivere” con le droghe, combattendole senza criminalizzare i consumatori e valorizzandole (terapeutiche) dove la scienza indica, è l’opposto del metodo russo.
Si tratta di capire se farci dominare economicamente, sanitariamente, socialmente e umanamente dalle droghe illegali (come avviene in tutti i Paesi proibizionisti, Russia in primis) o sperimentare metodi alternativi… che stanno dando risultati.
François-Marie Arouet – Aduc
1 – che in diversi equiparano a “comunista”, ma che crediamo sia improprio perché la Russia non si può più definire comunista.
2 – che sulle legali alcool e tabacco, e la loro ricaduta su vita sociale, sanitaria ed economica, ci sarebbe da scrivere molto.
3 – https://droghe.aduc.it/notizia/narcotraffico+nuovo+hub+verso+europa_127995.php
4 – mafie di cui l’Italia è pioniera e maestra in tutto il mondo.
5 – con difficoltà maggiori di altri Paesi, chè la presenza istituzionale filo-russa sul territorio tende a distruggere gli sforzi dello Stato centrale sulla riduzione del danno: https://www.vice.com/it/article/yw9wwg/eroinomani-hiv-ucraina
6 – https://avvertenze.aduc.it/notizia/cannabis+terapeutica+parzialmente+legalizzata_137900.php
https://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+terapeutica+sondaggio+elettorale+74+favore_137496.php