Prima di tutto sono una subacquea e questa mia attitudine dal sapore di sale fa sì che non abbia saputo resistere al richiamo della Giornata Mondiale degli Oceani che, dal 1992, pare si celebri ogni 8 giugno, a soli due giorni dalla ricorrenza della più nota Giornata Mondiale dell’Ambiente.
Brevi riflessioni di una subacquea qualsiasi che negli Oceani vi s’immerge. Incuriosita dall’8 giugno e dal suo significato profondo, apprendevo, quindi, che la Giornata Mondiale degli Oceani veniva istituita dall’Onu, appunto nel 1992, in occasione del vertice sull’ambiente di Rio De Janeiro e già mi interrogavo perplessa sul rapporto intercorrente tra Ambiente ed Oceano e sulla reale necessità di istituire una giornata ad hoc per celebrare gli Oceani separatamente dall’Ambiente, come se i primi non fossero parte integrante ed essenziale del secondo.
Alla ricerca del significato profondo apprendevo, altresì, che la scelta di dedicare agli Oceani una giornata tutta loro aveva la finalità di far ricordare all’umanità il ruolo fondamentale che gli Oceani (che non per niente ricoprono il 71% della superficie terrestre) hanno nella vita di tutti i giorni, dal momento che producono la maggior parte dell’ossigeno che respiriamo. L’altra gran parte, manco a dirlo, è prodotta dalle grandi foreste pluviali (i cosiddetti polmoni verdi) sempre meno grandi e sempre meno verdi, ma tant’è. Comunque, tranquilli, perché le foreste le avremmo festeggiate, ugualmente copiosi ed ecologisti, lo scorso 21 marzo (giornata internazionale delle foreste 2020), se solo Coronavirus ce lo avesse permesso.
Ma torniamo al nostro 8 giugno ed al suo significato profondo.
Con questo compleanno di primavera, dunque, si vuole richiamare la collettività a ragionare sull’importanza e la bellezza degli Oceani, come se celebrarne l’infinita ricchezza una volta l’anno, possa essere per essi elisir di lunga vita. Amen.
Ciò nondimeno, non voglio guastare la festa per cui, dopo la Giornata Mondiale dell’Ambiente, apprestiamoci a festeggiare, copiosi ed ecologisti, altresì, la Giornata Mondiale degli Oceani senza capire e nemmeno intuirne… il significato profondo.
Ma ecco, invece, che scavando e cercando, qualcosa ho trovato.
Innanzitutto, ho scoperto che ogni 8 giugno non solo è la Giornata Mondiale degli Oceani ma che ogni 8 giugno verte su un tema diverso, in linea con la teoria “one world day – one topic”- Quello di quest’anno, in particolare, è l’“Innovazione per un Oceano Sostenibile” dove, immagino, verranno esplorate diverse “innovazioni” per curare la salute del nostro Ambiente e quindi garantire lunga vita agli Oceani (!)
Il vero significato profondo della Giornata Mondiale degli Oceani 2020, però, l’ho trovato nel sito delle Nazioni Unite (le stesse che adorano sfornare giornate ad hoc!) dove si legge: “alcuni potrebbero essere sorpresi nel leggere che gli organismi scoperti a profondità estreme vengono utilizzati per accelerare il rilevamento di Covid-19 e, probabilmente ancora di più per studiarlo, è l’ambiente che potrebbe dare una soluzione all’umanità” (https://www.un.org/en/observances/oceans-day)
E come poteva essere diversamente?
Nella Giornata Mondiale degli Oceani dell’anno bisestile della pandemia 2020, ove su Covid-19 s’è detto tutto e il contrario di tutto, come non far riemergere dalle profondità abissali strani e misteriosi organismi utili addirittura a rilevare Covid-19? Ed ancora, perché non sostenere che sarà l’ambiente – quello di cui, a parte 1 o 2 giorni l’anno, non ci frega assolutamente niente – a poter dare la soluzione all’umanità?
A parere di chi scrive – piuttosto che dedicare la giornata dell’8 giugno al Santo Oceano, Patrono indiscusso dell’Ambiente o la giornata del 6 giugno al Santo Ambiente, patrono indiscusso di Oceani, Foreste e Laghi -sperando sempre che siano i Santi e i Patroni a trovare gli estremi rimedi ai nostri mali estremi, sarebbe senz’altro preferibile un’azione di responsabilità vera e disadorna. Aboliamo i compleanni inventati dalla nostra fallibile specie, che da soli abbiamo decretato essere “la meglio” e, piuttosto, mettiamo in atto politiche serie e condivise di ampio raggio e lunga durata a tutela dell’Ambiente che ci circonda, senza il quale – piaccia o non piaccia – anche la nostra specie superiore non sarà più. Facciamo in modo che ogni giorno sia la Giornata Mondiale dell’Ambiente, degli Oceani, delle Foreste, dei Laghi, dei Fiumi e dei Ghiacciai.
E così, almeno questo 8 giugno, non illudiamoci di salvare gli Oceani fintanto che durante tutto il resto dell’anno confondiamo, più o meno colpevolmente, le acque chiare con le acque nere, la plastica con la carta e la pesca sostenibile con la sovrapesca, in perfetta sintonia con la sublime teoria UN degli organismi di profondità che, forse, salveranno l’umanità da Covid-19 ma senz’altro non da se stessa.
Angela Furlan, Presidente Super Minus onlus e consulente Aduc