Succede di tutto in questo periodo e si legge di tutto – pro e contro – rispetto all’operato dell’Esecutivo e del Parlamento. Poi ognuno usa il proprio filtro e trae le più o meno dovute conseguenze… ché per farlo, e non limitarsi ai discorsi da bar, occorre avere cognizioni di causa ed effetto. Cognizioni che, scevre da impostazioni ideologiche, non sono diffuse.
Comunque. Le bollette energetiche sono in parte ridimensionate dopo le fiammate di fine 2022 e le prospettive sembrano di ulteriori cali; i bonus continuano ad esserci pur con il ridimensionamento del 110% edilizio; il nostro nuovo governo sta lavorando per tessere rapporti internazionali che dicono portare benefici per l’economia; le conseguenze della guerra a pochi chilometri da qui sembra che siano sotto controllo, soprattutto grazie all’Unione Europea; gli squilibri ambientali non sono ancora tali da compromettere la nostra quotidianità; i migranti che riescono ad arrivare non ci stanno facendo mancare lavoro e abitudini; i nostri figli vanno a scuola e, anche se mi menano tra opposte fazioni, dicono che continuano ad apprendere; il sistema sanitario è mediamente un incubo; il covid è sotto controllo; spostarsi per lavoro o diletto costa quasi il doppio di prima; se non ti compri una casa, trovarla in affitto è solo se hai un amico; un conto in banca, senza il quale non puoi fare nulla, è un investimento a perdere; se hai un negozio familiare: auguri!; se sei un dipendente pubblico: che culo!; …
… un lungo elenco dove dominante è l’incertezza. Eppure ci avevano detto, chiedendoci il consenso nelle varie tornate elettorali, che ci avrebbero dato certezza, alcuni addirittura parlavano di benessere e felicità.
Questo è il ragionamento fatto dal 60% degli elettori che, nelle ultime elezioni, hanno ritenuto superfluo eleggere qualcuno che li rappresentasse. Ed è un 60% che, comunque, vive in questa società e in questa economia, traendone essenzialmente vantaggi visto che non abbiamo il 60% di persone povere e senza lavoro.
Poi ci resta il lato umanitario della nostra esistenza. Ma anche questo è messo in serio dubbio visto che, per esempio, tanti italiani e politici sostengono che i nostri vicini ucraini è bene, per la pace, che cedano ai ricatti di chi ha invaso il loro Paese; inoltre il nostro ministro degli Interni, di fronte ai disperati che muoiono per omissione di soccorso sulle nostre coste come a Crotone, dice loro “ve la siete cercata”.
Questo è solo una sorta di bollettino degli ultimi giorni. Siamo un Paese alla deriva.
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc