Truffa aggravata ai danni dell’Inps. Con questa motivazione questa mattina, alle prime luci dell’alba, i Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Pavia, a conclusione di una articolata e prolungata attività d’indagine, hanno proceduto all’arresto di Guiduccia Massolini, cinquantenne di Pavia, dipendente dell’Asl di Pavia. La complessa attività investigativa, coordinata da Gustavo Cioppa, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Pavia e diretta dal sostituto Paolo Mazza, ha permesso di far luce sulla procedura mediante la quale la dipendente Asl, dal 2005 al 2011, in concorso con più persone istruendo pratiche fittizie di rimborso di ratei maturati e non riscossi per l’indennità d’accompagnamento di invalidi civili in vita e deceduti, in totale assenza dei requisiti in capo agli originari titolari, tanto che le relative pratiche non risultavano registrate all’Asl, induceva in errore l’Inps circa i presupposti necessari per percepire l’indennità, ottenendo indebitamente a favore dei suddetti beneficiari un ingiusto profitto pari all’erogazione di indebiti rimborsi e facendosi corrispondere da quest’ultimi dal 50% al 70% della somma erogata.
L’indagine durata più di un anno ha consentito di accertare 134 casi di truffa per un danno all’erario pari a 1.300.000 euro. Sono in corso ulteriori indagini che hanno consentito di individuare circa altri 400 sospetti che saranno oggetto di ulteriori approfondite verifiche. La consolidata procedura della dipendente dell’Asl consisteva nel contattare persone di sua fiducia e, con il loro consenso, comunicare falsamente per via telematica all’Inps che le predette persone risultavano eredi di invalidi civili deceduti che non avevano ricevuto in vita i benefici economici dell’accompagnamento. L’Inps erogava quanto dovuto ai beneficiari fittizi, mediante assegno circolare ovvero bonifici bancari, che spartivano il danaro con la dipendente dell’Asl. Nei prossimi giorni verranno sentite in merito alcune centinaia di persone che saranno deferite alla competente Autorità giudiziaria nel caso di accertata compiacenza. Nel corso delle indagini emergevano altri pagamenti a invalidi civili non deceduti per infermità/patologie inesistenti. La stessa Massolini ha fatto percepire indebitamente alla madre e al figlio numerose pagamenti relativi a rimborsi per indennità d’invalidità inesistenti. Lei stessa è risultata essere beneficiaria di un pagamento perchè non vedente, infermità di cui ovviamente non era affetta. In passato la donna si era resa responsabile di episodi analoghi, per le quali era stata condannata, relativi a truffe da lei perpetrate con simili modalita’. In particolare fu accertato che aveva fatto percepire sempre alla madre un’indennita’ aggiuntiva al trattamento pensionistico poichè falsamente riconosciuta non vedente.