Un assistente di Polizia penitenziaria è stato aggredito da un detenuto ristretto al cosiddetto "Reparto Medicina" del carcere di Messina. L’agente, nel chiudere una cella, è stato improvvisamente e letteralmente preso per il collo, col chiaro tentativo di strangolarlo. Solo la prontezza di riflessi ha consentito all’assistente di divincolarsi e di evitare il peggio. Al malcapitato sono state riscontrate lesioni a "livello della regione laterale del collo da tentativo di strangolamento", e contusione alla spalla sinistra con ematoma. "Tutto ciò – denuncia il Sappe – rientra in un’escalation di eventi critici che oltre a destabilizzare ordine, sicurezza e disciplina, comportano anche delle conseguenze al personale sia sul piano fisico che psichico, in quanto, oltre a dover espletare l’attività lavorativa in condizioni critiche e disagiate, vi è la conseguenza sul lato umano, con ripercussioni anche nel contesto familiare e affettivo". Nella casa circondariale di Messina, denuncia il sindacato, c’è una carenza di uomini di oltre cento unità; a queste si aggiungono ulteriori 23 unità necessarie per l’apertura del reparto detentivo presso l’azienda ospedaliera Papardo di Messina.